Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, ha parlato a proposito della stagione, altalenante, della squadra giallorossa. Queste le sue parole in un’interevista rilasciata al canale telematico Roma Channel:
Zeman sembra sotto i riflettori, si parla di una fiducia a tempo. Facciamo chiarezza?
“Di Zeman si è sempre parlato molto, anche quando abbiamo vinto qualche partita. Ora ne abbiamo perse due di fila, è normale che se ne parli, sarebbe eccesivo dire che siamo soddisfatti dei risultati, ma valutiamo due valori importanti: la prolificità dell’attacco, perchè mi pare che la Roma abbia il secondo o il terzo attacco della Serie A. E poi i problemi in difesa, che Zeman con il suo lavoro sta sistemando. Su quello che gira intorno ai risultati ci confrontiamo tutti i giorni“.
Si parla molto anche dei giocatori, si dice che forse non adatti?
“Ipotesi confutabile, in termini tecnico tattici, ma lo è anche per la storia recente della Roma. Le scelte sono state fatte sempre all’unisono, confrontando le qualità dei giocatori e le loro caratteristiche. E’ una rosa sottoscritta dall’allenatore. In altre società ho fatto cose diverse, in prima persona, magari senza confrontarmi con l’allenatore. Non è stato questo il caso, abbiamo condiviso tutte le scelte. Non ritengo che questa sia un’ipotesi reale e condivisibile, tutti questi giocatori possono giocare nel 4-3-3“.
Si parla di Delio Rossi
“E’ una cosa che sto scontando. C’è un’associazione di idee con me, dal momento che abbiamo un tratto di storia in comune, alla Lazio e al Palermo. Ma non sarà l’allenatore della Roma, non lo può essere per le sue caratteristiche generali. Non per le sue qualità, che sono di ottima caratura, ma non può essere l’allenatore della Roma. E non lo sarà“.
Destro, facciamo chiarezza su di lui?
“Ne parleranno i romanisti e la stampa quando farà quello che si deve. Si sta preparando bene ma non ha avuto opportunità, sconta una coincidenza sfortunata per lui e fortunata per la Roma, perchè in attacco quelli che stanno giocando adesso stanno facendo molti gol. Ma a mercato aperto torneremmo a comprarlo alle stesse condizioni, senza alcun dubbio. Zeman lo stimo molto, addirittura qualche tempo fa lo ha paragonato a un grande del passato, che non mi pare il caso di nominare. Su di lui non abbiamo alcun dubbio“.
Piris, Lamela, Pjanic. Troppa fretta nel giudicare?
“Questo tipo di polemica e di giudizio preventivo dobbiamo essere in grado di sopportarlo, ma questo riscontra un minus. Va aspettato perlomeno che maturi un tratto di storia del giocatore, non abbiamo grandi dubbi sui nostri giocatori. I dubbi esistono sempre nel calcio, ma siamo sicuri di avere una rosa competitiva e all’altezza. Non voglio tornare su Lamela, che adesso è in carriera e raccoglie i frutti di un lavoro collettivo, i compagni e l’allenatore lo aiutano. Tornando su Destro, se sento dire che abbiamo sbagliato un’operazione o una bocciatura tecnica inorridisco. E’ un ragazzo del’91, il suo acquisto è stato celebrato e io ne rivendico il valore, con tutta la società, assieme al valore intrinseco del giocatore. C’è una voglia feroce di distruggere quello che la Roma sta cercando di fare, sapendo comunque che i risultati in questo momento non ci stanno aiutando, ma ognuno di noi si prendera le responsabilità, gli verrà presentato un conto che sarà pagato. Ma se devo sentire che Destro viene messo in discussione parliamo di un altro sport, non di calcio“.
Pjanic?
“Sconta scelte che sta facendo l’allenatore, che sta facendo perchè l’organico gli dal’opportunita di farlo: mette in campo giocatori di pari valore, magari con caratteristiche diverse. Sento una sequela di pareri discordanti sul suo utilizzo…. Lo scorso anno con Luis Enrique ha fatto il numero 8, dovrebbe farlo e lo farà anche quest’anno con Zeman. Non c’è storia per il suo ruolo. Una cosa è sicura: devo solo trovare una persona che discute il valore del giocatore…“.
La seconda seduta saltata?
“Non è che l’allenatore debba seguire uno spartito, un canovaccio, che non si possa mai cambiare. Ha scelto in campo l’allenatore stamattina, aggiungendo un po’ di lavoro e valutando la partita su un campo pesante di 48 ore fa. Ha optato per un pomeriggio di scarico, qual è il problema? C’è stato un retropensiero anche su questo? L’allenatore non può scegliere? (ride, ndr) Questo rientra nelle sue prerogative“.