Sacchi: «Una vergogna il Triplete senza italiani»

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La Gazzetta dello Sport (M. D. Vite) – Frainteso oppure no? Chissà: eppure le frasi sono piuttosto nette, delineate e soprattutto «dilanianti» per le orecchie degli interisti. Arrigo Sacchi, che la storia del calcio l’ha saputa fare, rischia di aver messo in piedi un’altra storia difficile da districare. L’ex tecnico di Milan e Nazionale si è infatti lasciato andare a un altro virgolettato che potrebbe alzare un polverone. Anzi: che il polverone l’ha già alzato, visto che anche sui social si è scatenata una reazione indignata da parte dei tifosi nerazzurri e che oggi molto probabilmente il club interista diffonderà urbi et orbi il proprio dissenso.

UNA VERGOGNA Il tutto prende piede al Salone del libro di Torino, in un dibattito calcistico di giovedì sera scorsa. «L’ultima Coppa dei Campioni vinta fu dell’Inter senza nessun italiano in campo: una vergogna» il sunto del concetto sacchiano. E le reazioni non sono mancate: di Marco Materazzi, di Ivan Ramiro Cordoba ma anche dell’Inter che oggi con il presidente Erick Thohir o con il vicepresidente Javier Zanetti darà una risposta. Perché il virgolettato dell’ex tecnico di Fusignano fa letteralmente così: «E’ tornato il sole sul calcio italiano grazie alla Juventus – ha detto Sacchi -, e speriamo che questo sole renda al calcio italiano ma anche all’altra Italia. L’ultima volta che abbiamo vinto una Coppa dei Campioni è stata con l’Inter in cui non c’era nemmeno un italiano: questa è assolutamente, a parer mio, una vergogna. Purtroppo qui, pur di vincere, venderemmo l’anima al diavolo».

LE REAZIONI Ivan Ramiro Cordoba, che il Triplete l’ha vinto con l’Inter di Mourinho, fa una smorfia eloquente e preferisce dire «No comment». Il tackle, allora, lo fa Marco Materazzi, italianissimo che la Champions l’ha alzata. «Ah» dice come reazione d’impatto Matrix. Poi aggiunge: «Mi chiedo: se il suo Milan non avesse avuto gli olandesi avrebbe vinto tutto?». Oggi, probabilmente, l’Inter darà la propria versione e visione sull’inciampo sacchiano.

IL COLORE Inter che già non aveva preso bene un’altra frase dell’ex ct pronunciata tre mesi fa. Di ritorno dall’aver visto la finale (a Pisa) dell’ultimo Torneo di Viareggio Inter-Verona e presenziando al Trofeo Maestrelli (a Montecatini Terme), Arrigo Sacchi aveva detto. «Nei nostri settori giovanili ci sono troppi giocatori di colore». In quel frangente – e contattato dalla Gazzetta – l’Arrigo aveva poi dichiarato: «Mi hanno travisato, figuratevi se sono razzista. Ho solo detto che ho visto una partita con una squadra che schierava 4 ragazzi di colore. La mia storia parla chiaro, sono stato tra i primi a schierare giocatori come Gullit e Rijkaard, e andate a vedere quelli che ho fatto comprare al Madrid. Non c’entra il razzismo, dico che stiamo perdendo orgoglio e identità nazionale».

CHE CI FREGA Identità nazionale che probabilmente voleva sottolineare anche al Salone del Libro. «In tutti i paesi del mondo – ha continuato Sacchi a Torino – spesso giocano i ragazzi di quel paese. Anche al Real, dove comprano i giocatori più famosi al mondo, vogliono degli spagnoli. A noi, però, di questo non ce ne frega: basta vincere». La storia non finirà qui.

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