Il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, negli ettari dell’ippodromo? Ora spunta anche il progetto. Ed è una colata di cemento annunciata. Uno studio professionale per incarico del committente “Tor di Valle City Sport S. r. l” lo ha depositato fin dal 2008 in Comune. Oggetto? La realizzazione di una Cittadella dello sport.
A scoprirlo è stata Legambiente del Lazio. Il “Tor di Valle city sport” ha un piano di massima, pubblico e consultabile, al sito dello studio professionale, con tanto di video, disegni e rendering e una miriade di elementi progettuali di dettaglio.
“Alle ore 15.57 del 21 settembre” spiega Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio “il sindaco Alemanno dichiarava: “Lo stadio è un tema su cui mi sono impegnato in campagna elettorale. Finora non sono arrivati progetti strutturali validi, né dalla Roma né dalla Lazio”. Si badi alle date: è lo stesso giorno della pubblicazione sulla Cronaca di Roma di Repubblica del dossier di Legambiente Lazio, che ipotizza la possibilità che la Roma voglia realizzare il nuovo stadio in una proprietà a Tor di Valle. Inoltre, uscito dall’incontro con il sindaco in Campidoglio, Thomas DiBenedetto, il nuovo presidente della società, si recava “per un sopralluogo a Tor di Valle”.
E già c’erano studio di fattibilità, progetto preliminare e definitivo. Ecco le cifre. Lo stadio avrebbe una capienza di 45 mila posti e sarebbe accompagnato da un hotel di 250 stanze, uffici per 3.800 metri quadrati, attrezzature collettive per 17 mila, un centro congressi da 6 mila, centri commerciali per 12 mila metri quadrati e parcheggi. Stima dei costi? Centoventisette milioni e mezzo di euro.
“Dunque, facciamo due conti” aggiunge Parlati “e li facciamo utilizzando gli indici edificatori del piano regolatore vigente: l’hotel “pesa” per circa 80.000 metri cubi – il famoso Hilton dispone di 350 stanze per 100.000 metri cubi gli uffici valgono 12.160 metri cubi, il centro congressi 19.200, il centro commerciale 38.400 metri cubi ed infine lo stadio circa 511.360. Totale: 661.120 metri cubi, ossia una cubatura superiore 47 volte a quanto il Prg vigente prevede, cioè 14.000 metri cubi. Il tutto, su una superficie di 160 ettari, giacché circa 31 risultano “occupati” dal sistema fognario della Magliana e dall’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento del quartiere Torrino. E, nemmeno a dirlo, a prescindere dal sistema di vincoli paesaggistici ed urbanistici che gravano sulla Tenuta di Tor di Valle”.
La comunicazione dell’Associazione Sportiva Roma, dopo la denuncia di Legambiente Lazio sull’area della Monachina, parlava di un ridimensionamento a un milione di metri cubi: se si volesse raggiungere tale impatto mancano però all’appello poco più di 300.000 metri cubi. “E a ciò” spiega il presidente di Legambiente Lazio “si potrebbe ovviare con una deroga alle norme tecniche attuative del piano regolatore, pratica questa, quella della deroga, ampiamente invalsa nella gestione dell’urbanistica da parte dell’amministrazione comunale”.
“Poiché è giusto fare domande” conclude Parlati “chiediamo al Comune: 1) É vero o no che sulla Tenuta di Tor di Valle gravano vincoli paesaggistici che inibiscono la trasformazione urbanistica? 3) É vero o no che il Prg vigente destina ad Agro Romano buona parte del comprensorio? 4) É vero o no che il gruppo Parnasi è l’attuale proprietario dell’Ippodromo? 5) E’ vero o no che un progetto di riconversione è stato presentato formalmente agli uffici a marzo del 2008? 6) É vero o no che le cubature per lo stadio della Roma sarebbero 47 volte superiori a quanto il Prg indica nella Tenuta di Tor di Valle? 6) É vero o no che al Pescaccio, insieme al Centro commerciale compensativo di Tor Marancia, sorgerà il nuovo Ippodromo, in luogo di Tor di Valle? 7) É vero o no che per finanziare il tutto verrà consentita la “densificazione” della compensazione dei Parnasi prevista al Torrino?”.
LA REPUBBLICA – P. BOCCACCI