Quando Thomas DiBenedetto arriva a Kensington, la sera è calata già da un paio d’ore. Siamo nel cuore di Londra, tra le Road Fulham e Holland. La città stenta a fermarsi: il traffico è lineare ma denso, le persone in giro sono ancora tante, nonostante il vento si faccia sentire e trasmetta sulla pelle, entrando dal collo della giacca, più di qualche brivido.
Il presidente della Roma, della nuova Roma targata Usa, parte proprio da qui, dal Regno Unito, Inghilterra, da anni patria del calcio all’avanguardia, modello che in tanti vorrebbero imitare. E il piano, la strategia del club giallorosso, sono chiari ormai da tempo. Però vedere la pratica, si sa, fa sempre tutto un altro effetto. La pratica consiste nel lanciare la Roma al top del calcio internazionale. Non si parla soltanto di risultati sportivi, quelli piuttosto sono una conseguenza; si parla di management dello sport, del pallone in questo caso, ai massimi livelli. E ieri la Roma, grazie al suo presidente Tom DiBenedetto, ha mosso proprio a Londra un altro passo importante.
SALUTO – L’appuntamento con il prossimo direttore generale Franco Baldini è in un ristorante a Lowndes Street, per un’aria che sa di primo, vero e proprio saluto tra i due: l’ex direttore sportivo giallorosso è stata una delle primissime scelte di Thomas DiBenedetto per il progetto-Roma. Soltanto che, sino a ieri, causa impegno da general manager della nazionale inglese, Baldini aveva lavorato solo tramite telefono. Ora però, dopo i primi risultati positivi di Luis Enrique e i suoi che hanno infuso un po’ di serenità, le operazioni di cambiamento totale che a Roma vanno avanti con ritmi forsennati, il fatto che l’Inghilterra sia ormai qualificata al prossimo Europeo, gli ingredienti per una sana chiaccherata a trecentosessanta gradi ci sono tutti. E lì, a due passi, c’è la casa del Chelsea, a proposito di modelli da seguire. Stadio, Stamford Bridge, di proprietà dei Blues – un gioiello, checché ne dica Abramovich, intenzionato a quanto pare ad abbandonarlo – negozi ufficiali all’interno, cordialità degli addetti all’accoglienza che mette quasi in imbarazzo, tv al plasma, corridoi e cartello su strada con indicato prossimo impegno, data e orario. Ed è proprio tutto questo ciò a cui tende la nuova Roma. Che tra qualche giorno, non più di otto, potrà contare, stavolta anche fisicamente, su Franco Baldini.
ASSE – Formato il CdA con scelte mirate, il club si fonderà proprio su quest’asse, presidente e direttore generale, DiBenedetto e Baldini. Gli altri manager avranno tutti le loro mansioni e sono in grado di svolgerle non bene ma di più. Ma le due figure centrali, quelle di riferimento, saranno Tom e Franco. L’occasione di Londra l’ha fornita l’assenso di DiBenedetto al forum “ Leaders in football”. Leader appunto, come volevasi dimostrare. E Franco Baldini, dirigente navigatissimo, l’aveva capito subito: la base, che all’epoca era però soltanto stata illustrata a parole, era solidissima. La Roma deve essere portata al top, capace di sfruttare il potenziale enorme che ha. Con la pagina Facebook e l’account Twitter già lanciati nei giorni scorsi, con marketing e merchandising come fossero due comandamenti, con il tifoso al centro del disegno di crescita, con “Lo” stadio. Senza dimenticare la scuola di vita, la filosofia, l’educazione che deve essere alla base di tutto: perché altrimenti, se non investi anche sui valori, il sapore sarebbe quello dell’affare volto al fatturato a tutti i costi. E ripetiamo: se la strada è questa i risultati, certo da perseguire sempre con il massimo impegno, sono una conseguenza quasi naturale.
SERENITA’ – Londra nel frattempo, si è calmata. Del caos pomeridiano è rimasto quasi niente. Il vento di prima però, quando sono le undici, è ancora più pungente. Thomas DiBenedetto riprende la via dell’Holiday Inn di ventisette piani scelto per passare la notte; Franco Baldini, che oggi partirà alla volta del Montenegro per l’impegno dell’Inghilterra, è in ritiro con la nazionale guidata da Fabio Capello. L’appuntamento è fissato però. E sarà emozionante anche quello. Domenica 16, in serata, verso le otto, in tribuna all’Olimpico per vedere il derby. Saranno lì, presidente e direttore generale, gomito a gomito, consapevoli che la strada per portare in alto la Roma è stata ormai intrapresa.
Il Corriere dello Sport – A. Ghiacci
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