Gazzetta dello Sport – DiBenedetto Day tra stadio, foto e gaffe. E casa all’Aventino

Due momenti di lieve imbarazzo. Il primo, visibile, quando si è sentito tirare per la giacca dal sindaco. «Tom, facciamoci una foto con questo amico…». Nemmeno il tempo di capire chi fosse ed era già finito sui siti insieme al noto conduttore radiofonico, con un passato in curva Sud e nell’estrema destra, e una lunga militanza tra i sostenitori di Rosella Sensi, ieri assente giustificata. Un amico recente, diciamo. Il secondo momento di imbarazzo deve averlo provato quando Alemanno gli ha augurato una stagione di successi, «anche perché — ha poi rivelato il sindaco — quando la Roma vince buona parte dei romani lavorano con maggiore entusiasmo», insomma producono di più.
Fuori fase Ecco. In quale dei due momenti Thomas DiBenedetto si è chiesto in che razza di città è capitato? A parte questo, «l’incontro con il sindaco — giura il patron giallorosso — è stato positivo. E ci rivedremo presto a Trigoria». Tra un paio di settimane, quando Alemanno avrà espletato i suoi doveri di primo cittadino «Devo andare a trovare anche la Lazio» e DiBenedetto avrà avuto il tempo di formulare qualche ipotesi sul nuovo stadio con i manager spediti a Roma da James Pallotta, Mark Pannes e Sean Barros, che da mesi studiano le potenzialità commerciali di uno stadio di proprietà. Di più, al momento, non si sa. Né dove sorgerà — ballano Tor di Valle, Tor Vergata, Massimina, Bufalotta, Guidonia e chi più ne ha più ne metta —, nè chi lo costruirà — previsti incontri con Mezzaroma, Toti, Parnasi —, nè infine se il costruttore si accollerà pure parte della quota UniCredit. Diciamo che lo stadio sarà pure «una priorità della Roma», però in una fase-2, quando sarà possibile investire. Nel frattempo, DiBenedetto si accontenterà di trovare con Gianni Petrucci nuove forme di sviluppo dell’Olimpico.
Conti, cene, case E poi adesso le priorità della Roma sono altre. Marketing, merchandising, comunicazione, tutti settori che aspettano di essere «rivoluzionati», ci si lavorerà nel prossimo mese. Dopo aver risolto alcune urgenze immediate: far quadrare i conti, chiudere il bilancio, definire cifre e formule dei contratti dei vari Fenucci, Baldini e Sabatini. Portare il tutto al Cda di martedì, in cui sarà cooptato DiBenedetto, e all’assemblea dei soci da convocarsi entro 30 giorni. Ieri il patron, dopo essersi congedato da Alemanno, si è insediato a Trigoria, dove ha fatto il punto con i dirigenti e con Joe Tacopina, probabile prossimo vicepresidente. A cena, ha portato tutti da Checco allo Scapicollo, sulla Laurentina. A vivere, invece, andrà sull’Aventino. Mica scemo.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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