Amadou Diawara ha parlato a As. Il centrocampista della Roma – in uscita da Trigoria – ha parlato di diversi temi.
Sul passaggio dal Napoli alla Roma:
I primi due anni sono andati bene, ma gli infortuni al ginocchio e la pandemia hanno fermato la mia crescita. Poi è arrivato Mourinho, lavorare con lui è stato un altro sogno che si è avverato. Ha portato molto entusiasmo al club e alla città. Ho avuto un buon rapporto con lui, anche se non ho mai avuto spazio. Sono decisioni tecniche, l’allenatore è stato sempre chiaro con me e l’ho accettato.
Sulla sconfitta di Verona nel 2020, maturata per l’errata compilazione della lista.
Era tutto molto strano. Sono tornato a casa e improvvisamente ho iniziato a ricevere decine di insulti e non sapevo perché. Io sono un calciatore, penso ad allenarmi e farlo bene, non capisco la burocrazia…
Sulla Conference League.
Una Coppa è sempre una Coppa, è stata un’esperienza incredibile vivere la vittoria di un titolo dall’interno. La città aspettava da tempo un trofeo e, pur non essendo stato protagonista, l’ho vissuto con gioia. Ho aiutato in quello che potevo: allenarmi al meglio.
Sul futuro.
Mi piacerebbe trovare una squadra dove posso avere spazio, ma il mercato dipende da molti fattori, non solo da me. Credo nel mio potenziale e sento di poter fare bene.
Sul Valencia.
Ero in Coppa d’Africa, mi hanno chiamato per parlarmi delle squadre interessate e ho scelto il Valencia. Avrei chiuso subito, ma ho aspettato altri quattro o cinque giorni e alla fine non si è fatto nulla. Non so ancora perché.
Sulla Liga.
Mi piace La Liga. Se si presentasse un’opportunità, ovviamente.