Di Francesco: “Non ho rivincite da prendermi, credo nel lavoro. Bravi a soffrire, contento della crescita di El Shaarawy” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine della gara di Champions League vinta per 3-0 contro il Chelsea ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

E’ sorpreso di tutte le occasioni che il Chelsea ha concesso alla Roma?
No, però sapevo che ci potevano creare qualche difficoltà per il loro sistema di gioco. Potevamo rischiare qualcosa, ma quando ripartivamo eravamo sempre pericolosi perché avevamo la possibilità di entrare sia con le mezzali che con gli esterni. Siamo stati a bravi a ballare fra il quinto e il terzo centrale. Soprattutto nel primo tempo abbiamo avuto delle difficoltà, ma abbiamo incontrato una squadra con delle qualità importanti.

Ha esultato quando ha visto l’assenza di un giocatore importantissimo per il Chelsea come Kantè?
Sapevamo che veniva da un infortunio quindi se non lo ha fatto giocare un motivo c’è. Mi aspettavo questa formazione e ve l’ho detto anche in conferenza pre gara, mi aspettavo che giocasse con due trequartisti. Abbiamo preparato la partita così Sapevamo che ci potevano creare delle difficoltà, così è stato specialmente all’inizio. Mi aspettavo la formazione del Chelsea.

E’ la serata della consacrazione a livello internazionale?
Io dico che è una grandissima serata che questa gente e tutti noi meritavamo. Se notate la formazione ho messo tanti ragazzi dell’anno scorso, perché insieme a Spalletti l’anno conquistata sul campo e meritavano di fare una serata come questa. La scelta della formazione aldilà di tutto è legata anche a questo e a livello motivazionale ero sicuro che i ragazzi avrebbero fatto grandi cose. Più che consacrazione, consapevolezza. Perché per consacrarci ne dobbiamo fare ancora tante di battaglie. Nel calcio non si smette mai di dimostrare, oggi abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti, con questa mentalità e questo pensiero collettivo che fa la differenza.

El Shaarawy sembra si sia trasformato. Qual è stato il suo lavoro sul giocatore?
La testa fa la differenza. Lui ha capito che per essere un grande giocatore deve avere continuità e fare le due fasi nello stesso modo. Spesso capitava che lui stesse troppo attaccato alla linea e invece stasera ha fatto due gol andando sempre a tagliare verso la palla. Questa sua scelta e desiderio di attaccare sempre la porta lo ha portato ad essere protagonista. Però l’aspetto che voglio sottolineare di Stephan non è la fase offensiva, quella ce l’ha naturale, ma è l’attitudine alla fase difensiva che lo ha portato ad essere, e deve continuare, un giocatore completo.

Da Roma-Atletico a Roma-Chelsea è passato poco più di un mese e mezzo…
Io dico sempre a miei giocatori che ci credo, ci credo ancora di più adesso ma per farlo bisogna continuare su questa strada, con questa mentalità. Siamo passati anche attraverso Qarabag, sembrava una vittoria facile e invece ha dimostrato di rendere difficile la vita a tutti. Quando dicevo che loro sconfitta con il Chelsea per 6-0 si legava a tante altre situazioni, qualcuno mi diceva questo ha visto un’altra partita. La serata di stasera ha dimostrato che in Europa non è mai facile vincere e noi dobbiamo proseguire con la nostra mentalità e continuare su questa strada anche in campionato. Però mi piace giocare in Europa, mi da gusto perché le squadre vengono per giocare e cercare la vittoria e noi faremo sempre altrettanto.

E’ la sua vittoria più bella da allenatore?
Questa è una grande vittoria ma non è mia. E’ di Roma e della Roma, dei nostri tifosi. Sono convinto sia un punto di partenza perché qui voglio togliermi tante soddisfazioni. Però si passa da questo, perché la vittoria di stasera ci deve dare consapevolezza e non presunzione, c’è ancora tanta strada da fare. Però sono felicissimo di aver regalato questa grande serata a Roma e alla Roma.

Si sente soddisfatto per aver dimostrato di essere un allenatore di livello non solo italiano ma anche europeo, per aver riportato la Roma così in alto?
Questa esperienza l’ho presa con serenità e consapevole di quello che posso fare. La cosa più difficile è entrare nella testa dei miei giocatori e devo dire che questo passaggio è avvenuto in maniera importante, il resto è tutto una conseguenza. Sono sereno e resterò sereno anche più in la con i vostri giudizi, ma adesso è un momento che mi godo, ma so benissimo che ci potranno essere anche momenti differenti. Per questo adesso devo continuare su questa strada e basta.

DI FRANCESCO A MEDIASET

Celebriamo una grande Roma che si impone a livello europeo e dimostra una crescita rapidissima. Qual è la sua visione dopo una partita che ha avuto momenti di difficoltà sopratutto nel primo tempo quando il pressing del Chelsea era molto veemente?
Sapevamo di poter soffrire per come stavano loro, per il sistema di gioco che avevano adottato in questa gara ma anche se fossi ripartiti gli avremmo potuto far male e così è stato. Siamo stati bravi a soffrire nel momento di necessità, le grandi squadre devono dimostrare di saper soffrire. Questo è un percorso di crescita e noi stiamo dimostrando di crescere però non deve finire qua. Io dico che anche una partita come questa deve essere un punto di partenza.

Quanta soddisfazione c’è e che rivincita morale c’è quando si parlava di una Roma terza forza del girone e Di Francesco esordiente in questa Champions. Anche a livello personale lei si sta misurando con i più grandi e lo sta facendo ad altissimi livelli?
Ma io non devo prendermi nessuna rivincita. Credo molto nel lavoro e credo molto in quello che propongo. I ragazzi ci hanno messo un pochino a capire e ad interpretare quello che gli chiedo ma c’è stata sempre grandissima disponibilità. Adesso stiamo raccogliendo i frutti. Questo deve essere un percorso che sta continuando non solo con chi ha giocato stasera ma con chi costantemente si allena in un determinato modo e chi va in campo sa sempre quello che deve fare.

Florenzi era solo stanco vero?
Florenzi mi ha chiesto il campo , era morto. A fine partita gli ho detto che forse voleva prendere gli applausi. Ci può stare perché è un giocatore che viene da un lunghissimo infortunio e giocare tante partite una dopo l’altra le può subire. Devo dire che fino a quando è stato in campo ho visto il Florenzi dei vecchi tempi.

Che cosa hai fatto ad El Shaarawy nell’ultima settimana? Cosa è successo a questo ragazzo?
Come dicevo prima questo è un percorso. Un ragazzo che si allena in un certo modo, continuità in quello che chiedo, rimanere in partita sempre, non rimanere a volte isolato rimanendo aperto, a me piace che viene dentro a giocare. Ne è stata la dimostrazione che su due tagli ha fatto due gol. è quello che voglio dai miei esterni, lui l’ha fatto a destra come lo ha fatto a sinistra, sono contento della sua crescita.

Il dubbio poteva essere El Shaarawy a destra, un giocatore che ha sempre giocato dalla parte opposta, e poi pronti via ha accompagnato nei tempi giusti, come nel secondo gol e anche sul terzo. La palla dentro di Perotti lui fa un taglio e libera Dzeko dall’altra parte. io credo che questo vuole dire partecipazione al lavoro, all’allenamento?
Condivido pienamente perché anche su questa palla nel secondo gol, anche se c’è stato un piccolo errore quando si gioca a tre c’è il rischio che uno non assorba niente quando balli tra centrale ed esterno è così è stato. Lui ha creduto su questa palla. A me piace quando i miei esterni vengono dentro a giocare, ritengo ci siano grandi vantaggi e oggi l’abbiamo dimostrato.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Vittoria ottenuta con cuore e carattere…
E qualità. Oltre la sofferenza, che fa parte del match sopratutto nel primo tempo, non ci siamo mai disuniti e abbiamo difeso con tutti gli effettivi. Questo spirito ci deve accompagnare per tutte le competizioni e così ci toglieremo delle soddisfazioni.

Roma in testa…
Ci avevano visto fuori da tutto, il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero. Ora sta pagando, non solo il gruppo di stasera. Tengo a sottolineare che stanno giocando tutti quelli che l’anno scorso se la sono meritata sul campo con Spalletti. Ho voluto dare loro la grande chance di stasera, meritavano questa grande serata.

C’è subito un compagno a rimediare a un eventuale errore di un altro…
Condivido, questo è quello che sto cercando di trasmettere. Nella difficoltà ci si aiuta, si gioca sempre insieme. Può succedere e succederà di dover soffrire, ma questa compattanza alla lunga paga. Loro potevano creare difficoltà sulla trequarti, noi inizialmente eravamo poco bravi a leggere le traiettorie, poi eccellenti specialmente nel secondo tempo, grande maturità della squadra.

Cosa non ti è piaciuto oggi? C’è qualche episodio?
Oltre lo scetticismo, il lavoro paga. Vivo quest’esperienza con serenità puntando sulle mie competenze cercando di trasmettere le mie idee a chi sta dentro, importa più rispetto a chi sta fuori. Questo sta passando ora in maniera positiva e spero che continui. Trovo poche cose negative, nelle letture tra le linee non abbiamo fatto benissimo e potevamo essere più bravi ad accorciare. Loro hanno cambiato qualcosa in impostazione e inizialmente ci avevano creato problemi all’inizio, poi nel secondo tempo abbiamo preso le misure e mantenuto l’equilibrio.

Le prestazione dei due esterni alti?
Se Buffon fa i complimenti a Higuain per quello che dà alla squadra in fase di non possesso figuriamoci se i miei esterni non possono farlo. Per diventare grandi bisogna essere bravi in entrambe le fasi, le loro pressioni permettono di leggere meglio le situazioni. Il lavoro loro è inevitabile per giocare come voglio io, anche se è dispendioso.

Come ci si sente ad essere l’allenatore migliore della storia della Roma in Champions?
Una bella soddisfazione ma la strada è ancora lunga. Dobbiamo rimanere umili e lavorare tanto, se loro lavorano così e con consapevolezza possiamo toglierci grandissime soddisfazioni anche in Champions.

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