Di Francesco: “Siamo abbonati a pali e traverse, questo fa la differenza. La Roma è più da Champions che da campionato” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine del derby contro la Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

La Roma, forse inconsciamente sembrava accontentarsi di questo pareggio…
Non era voluto, sicuramente la dinamica della partita dove la Lazio è stata più determinante sopratutto nella prima parte di gara sui contrasti. La squadra ha fatto un pochino quello che io non avrei voluto. Abbiamo cercato di giocare alla pari lavorando sulla fisicità, sulle seconde palle, giocando palla lunga. Abbiamo cambiato un pochino quando ho messo Radja dietro i due attaccanti che non si sono mossi benissimo inizialmente, i nostri centrocampisti centrali non avevano soluzioni ed erano spesso stretti a calciare lungo e non è il nostro calcio, non è quello check ha permesso di fare anche delle ottime gare. Oggi qualitativamente siamo stati un po’ al di sotto di quello che io mi aspetto.

Schick come ti è sembrato rispetto alla partita con il Barcellona?
Io credo che un conto è giocare con il Barcellona, e un conto è giocare in Italia con squadre che magari non cercano quel palleggio continuo che ti permette a squadre come la mia, con la mia mentalità, di essere molto aggressivi nella metà campo avversaria. La palla si alza sempre e ti passa sopra la testa, non può essere la stessa cosa. Questo ti fa lavorare su determinate giocate e ti sporca la partita rispetto a come la vorresti, per questo non le possiamo paragonare. Noi in questa partita sporca dovevamo fare molto meglio perché dovevamo avere una serenità maggiore rispetto alla Lazio nella qualità delle giocate e nello sviluppo della manovra che non abbiamo avuto. Non può essere paragonata perché se il primo pensiero è cercare una palla su Milinkovic e poi giocarsi la seconda, giustamente sporca la partita e la porta nella direzione in cui voleva la Lazio. Loro hanno fatto una buona gara, noi abbiamo fatto una partita qualitativamente sotto le nostre aspettative e di conseguenza anche Patrik è stato qualitativamente al di sotto di quello che ci aspettavamo. Sopratutto nel primo tempo faceva un errore e già si consegnava in partenza ad un difensore centrale, il che favoriva l’aggressività di Radu e di tutto il resto. Io quando gioco con due trequartisti, la capacità è di arrivarci non di essere già lì e questo è stato il nostro difetto maggiore.

Da dopo Barcellona la squadra si è allenata come volevi o al di sotto delle tue aspettative?
Si sono allenati come volevo e come ho preparato, ragionando anche sui giocatori che dovevano recuperare dal grandissimo sforzo che abbiamo fatto con il Barcellona. Era una partita da preparare dal punto di vista mentale in maniera importante. Non ci sono riuscito totalmente ma ci sta questo pareggio. Ci può stare anche se abbiamo avuto qualche occasione in più e magari qualche volta abbiamo anche rischiato di prendere gol perché abbiamo commesso qualche ingenuità. Poi magari fai gol al 91′ e fai una gran partita. Non è così. Il calcio si lega anche alle prestazioni per quello sono contento a metà.

Vista la forza della Roma e della Lazio non si può dire che le romane hanno il 70-80% di andare in Champions?
Assolutamente no perché ci sono ancora sei partite da giocare tra cui per noi di mezzo c’è la Champions che può determinare tante scelte. Noi da questa al Liverpool andremo a fare, quattro gare in nove giorni. È impossibile pensare che io possa mettere dentro gli stessi giocatori per tutte queste gare. Devo essere bravo ad indovinare la formazione e i ragazzi a preparale nel modo giusto pensando che dopo c’è il Genoa, la Spal e poi penseremo al Liverpool che è sicuramente una gara di cui tutti i giornali parleranno ma che io dico sempre che per crescere di mentalità dobbiamo imparare a guardare le partite nello stesso modo. E’ il momento giusto per poterlo fare. Ho guardato la partita della Lazio con il Salisburgo e non avrei mai pensato ad un finale del genere perché la Lazio è mancata solo per un quarto d’ora. La Lazio è una squadra, dal punto di vista tecnico e fisico, forte. Se fai tutti i gol che ha fatto la Lazio quest’anno non può non essere una squadra importante. L’Inter ieri ha sofferto nel primo tempo ma nel secondo poteva vincere la partita e ci sta, quando vai a giocare con squadre di fissità come l’Atalanta che ti possono mettere in difficoltà.

DI FRANCESCO A MEDIASET

Che derby è stato?
Non siamo stati bravi all’inizio, ho messo Radja dietro le punte e siamo cresciuti tanto. Non siamo stati puliti, la partita si giocava sul filo dell’episodio, erano determinati, forse un pizzico più di noi. Non era facile dopo il passaggio in Champions. Siamo abbonati a pali e traverse, fa la differenza.

La freschezza di Under ha fatto la differenza?
Ho cambiato per lavorare in ampiezza, potevano farlo meglio visto che erano in 10. Dovevamo alzare i terzini e andare al cross, abbiamo creato azioni ma dobbiamo migliorare.

Come sta Manolas?
Ha preso una botta, già dal primo tempo. Ha giocato con la febbre, come Florenzi, non ha retto muscolarmente. Ero tentato a cambiare sistema di gioco. Ha fatto una buona gara del punto di vista dell’attenzione.

El Shaarawy?
Mi è piaciuto tantissimo, anche in Champions. Mi aspetto sempre qualcosa in più, giocando così dovevo togliere un centrocampista. In alcune cose mi sono piaciute in altre no. Serviva un gol per sbloccarla e avere una gara meno nervosa e più sciolta. Le squadre buttavano spesso la palla lunga, non mi piace, ma capisco che è una partita diversa dalle altre.

Il nuovo sistema?
I due trequartisti non si sono mossi bene. Schick si attaccava troppo a Dzeko e ci andavamo a consegnare. Hai dei vantaggi giocando con i due centrali, chi si muoveva davanti non l’ha fatto nel modo giusto e non ha dato soluzioni. Giocando a tre puoi difenderti meglio.

Perché in campionato non si vede una Roma da Champions?
Perché è da Champions e non da campionato (ride, ndr). Cambia la gara, perché se dall’altra parte calciano avanti ti sporcano la partita. Il Barcellona che gioca ti permette di uscire palla al piede. Abbiamo sofferto le partite sporche, quelle dove hai più possesso palla. Oggi serviva il gol con Peres perché si cambia l’atteggiamento. La nostra crescita passa attraverso le capacità di trattare tutte le partite allo stesso modo. Mercoledì qualcosa dovrò cambiare per avere freschezza, ma voglio lo stesso approccio.

Dzeko non può rifiatare…
Dipende dalle sue sensazioni. Poteva essere più lucido, ma è sempre pericoloso. Quando abbiamo avuto la capacità di avere soluzioni esterne potevamo liberare la giocata di Edin, come nel finale. Dovevamo farlo con maggiore intensità, ma bisogna dare merito alla Lazio, anche se sono della Roma. E’ stata una partita equilibrata contro una squadra di grande fisicità.

Ad un palo dalla settimana perfetta?
Oggi non potevo chiedere di più, c’era poca lucidità nelle scelte. Dobbiamo ritrovarla anche cambiando sistema, andando dietro alla partita, oggi siamo stati più dietro a loro dal punto di vista del gioco.

DI FRANCESCO A SKY

Quanto pesano palo e traversa?
In una partita del genere, sporca e non bella, in cui la Lazio ci ha portato giocare in un certo modo, loro volevano fare questo e sono stati bravi, noi siamo meno perché dovevamo mettere palla a terra e cercare il palleggio. Ci siamo mossi molto male all’inizio coi due attaccanti, specialmente coi due interpreti che dovevano giocare dietro la punta e che spesso si appiattivano e si andavano a consegnare agli avversari. Verso la mezz’ora ho cambiato e abbiamo fatto meglio, ma era una partita non facile, la Lazio in alcuni momenti ha avuto maggiore determinazione rispetto a noi, che siamo stati bravi a reggere in certi momenti. Alla fine abbiamo rischiato anche di prenderlo ma abbiamo avuto tante occasioni come al nostro solito non concretizzate.

I due giorni di recupero in più potevano darvi più intensità, c’è qualche rammarico?
E’ una partita che va accettata così com’è. Il nostro passaggio della nostra crescita, nel nostro ambiente e specialmente a Trigoria, nel mio ambiente che è più importante di tutti è la capacità di trattare tutte le partite allo stesso modo. Come hai avuto una gara importante e bellissima col Barcellona, non potevi non considerare importante quella con la Lazio. Sembrava una partita diversa dal solito derby, questo non va bene. Dobbiamo essere bravi di ad avere la capacità di trattarle nello stesso modo, come quando vai a giocare con le piccole squadre. A volte abbiamo avuto approcci totalmente differenti.

Tirate più della Lazio ma fate meno gol…
E’ una cosa che ci portiamo dietro da tempo. Devo dire che l’abbiamo migliorata in Champions paradossalmente, dove quello che ci serviva lo abbiamo fatto in tutte le occasioni. Significa che questa squadra ce l’ha nel dna le capacità di far male. Dobbiamo migliorare anche nell’ultimo passaggio, nell’ultima scelta ma anche nella capacità di saper aggirare un avversario rimasto in dieci, lo abbiamo fatto un po’ troppo poco. Le occasioni più importanti sono arrivate da traversoni, con un avversario che giustamente ti dava poca profondità perché era rimasto in dieci e ci capita spesso. Dobbiamo essere più bravi ad avere maggiore qualità sulle corsie esterne, mi alleno tantissimo sotto questo aspetto qua e cerco di allenarli al meglio per cercare di concretizzare al meglio quello che fai in allenamento, qualche settimana fa con la Fiorentina abbiamo creato non so quante azioni importanti e mi ero arrabbiato con loro perché anche in allenamento, facendo manovre e sviluppi, erano poco determinati. Quello che fai in allenamento spesso lo riporti in partita. Credo che questi ragazzi vogliano fare il massimo per far gol, in questo momento ci manca un pochino di qualità per concretizzare determinate situazioni.

In Europa si gioca un calcio diverso?
Secondo me sì, il Barcellona è più forte di noi  come valori ma ha il pensiero di giocare palla a terra e uscire fuori con il palleggio. Un po’ come in Inter-Atalanta, c’è grande fisicità da parte dell’Atalanta e l’Inter non riusciva a uscire in palleggio e anzi ha spesso perso palla per la grande aggressività. Questo nostro modo di giocare ci favorisce un pochino, ma  la Lazio ha fisicità, forse anche più di noi in alcune zone del campo, questo non ti permette di fare la partita che vorresti, a volte dovresti fare qualcosina in più con maggiore qualità e fisicità, ma a volte non lo leggiamo subito subito durante la gara e ci mettiamo un pochino troppo. E’ un nostro difetto.

Come mai metti Manolas in mezzo e Fazio a destra?
Perché Manolas è un difensore che se lo metto a destra o a sinistra non ha il desiderio di conquistare e portare palla per determinare qualcosa di importante e creare superiorità numerica, ma diventa bravo quando deve andare a coprire tanti spazi nella sua metà campo giocando molto alti.. Ha questa capacità di recuperare, questa velocità che predilige nel suo modo di giocare. Devo leggere anche  nella testa e nella qualità dei calciatori per fare certe scelte. Fazio ha desiderio di essere aggressivo in avanti e prendersi qualche iniziativa in più nonostante non sia velocissimo come lui e la stessa cosa Jesus dall’altra parte.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Vi è mancato qualcosa?
Alla fine avremmo potuto far gol, la Lazio ha fatto una partita tosta e ci hanno portato sul piano che volevano loro. Siamo stati un po’ sfortunati un pari che ci sta.

Come sta Manolas?
Sia lui che Florenzi venivano da una settimana in cui non sono stati molto bene, nel finale ha avuto i crampi ma non credo sia nulla di grave.

C’è una Roma nel mezzo tra Champions League e campionato?
Mi auguro che sia quella di Champions. Paradossalmente questa gara è più difficile, perché affrontare squadre che vogliono il palleggio e ti vengono a prendere alti si adatta di più al mio modo di giocare. Dovremmo fare maggiore attenzione a questo tipo di squadre.

In Italia ci sono squadre tatticamente più intelligenti del derby?
In Italia abbiamo allenatori che preparano le squadre in maniera molto tattica. Oggi è stata una gara molto tattica e fisica, stasera ci siamo allungati un po’ troppo in alcune situazioni dovremo essere bravi a non ripetere questi errori.

E’ molto bravo nel fare turnover, perché ha schierato la stessa squadra?
Volevo sfruttare il fatto che avevamo due giorni in più rispetto a loro, i ragazzi li ho visti bene durante questi giorni, carichi e motivati. Sicuramente nei prossimi impegni dovrò fare un po’ di rotazioni, perché avremo tre partite in sei giorni.

Come si affronta il Liverpool?
Prima dobbiamo pensare a Genoa e Spal, perché sono due gare impegnative e sappiamo che non porre attenzione a tutte le gare in campionato ci può penalizzare. Al Liverpool penseremo quando sarà il momento, abbiamo comunque molto rispetto nei loro confronti, come credo valga lo stesso per loro.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Si aspettava questa Roma?
Dal punto di vista della qualità di gioco mi aspettavo di più, ma la Lazio è stata aggressiva e ci ha messo in difficoltà sull’aggressività. Abbiamo avuto poca lucidità nello sviluppo della manovra, e questo non mi è piaciuto tanto specialmente nella prima mezz’ora. Nell’insieme generale non eravamo al top.

La Roma è seconda nella classifica dei pali…
L’episodio poteva essere a nostro favore, anzi paradossalmente abbiamo rischiato con la superiorità numerica. Siamo stati bravi a difendere meno qualitativi ad attaccare. Ho messo i due attaccanti che si appiattivano troppo spesso, specialmente Patrik, così non c’era la possibilità della giocata tra le linee.

De Rossi è stato oscurato dagli avversari…
A volte si abbassava anche troppo. Non serve rischiare di perdere palla, perché non si guadagnano situazioni tra le linee. Non deve stare troppo basso, se no siamo troppo penalizzati.

Qual è stato il problema nello sviluppo dell’azione?
Ogni volta che arrivava palla a Jesus c’era poco movimento tra le linee, spesso siamo andati dritti per dritti. Si sarebbe dovuta creare una situazione tra le linee, su questo dobbiamo lavorare per migliorare, ma siamo mancati in qualità. Si doveva rischiare qualcosa di più e cercare l’uno contro uno più spesso.

L’ingresso dei subentrati è positivo per questo rush finale?
Sicuramente sì, dobbiamo pensare che ci sono tante partite e c’è bisogno di questi calciatori. Avendo 4 partite in 10 giorni ho bisogno della rosa al completo. Questo mi permette anche di cambiare sistema all’interno della gara. Dovevamo essere bravi come gli ultimi 5 minuti, in cui siamo arrivati al cross più volte.

Le palle inattive possono aiutare molto?
Ci lavoriamo, cerchiamo di migliorare. Oggi abbiamo calciato male in alcune situazioni, a volte il piede non è caldo e oggi è accaduto.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti