In un Olimpico surreale da appena 23mila spettatori, Di Francesco respira contando tre punti in più in classifica e qualche altra ora di sopravvivenza, mentre i tifosi sembrano sempre più esasperati e disamorati. La contestazione era iniziata già con gli striscioni apparsi nella notte tra sabato e domenica e ieri sera è sfociata in fischi per tutti, tranne che per Zaniolo e De Rossi. Oggi Monchi volerà a Boston per fare il punto della situazione con Pallotta, ma vede il vertice con il proprio presidente come un incontro di routine, pur riconoscendo la delicatezza del momento: “Ci vado ogni mese e mezzo, abbiamo tante cose in ballo e con me ci saranno Calvo e Fienga. È normale che il presidente voglia sapere qual è la situazione, tra tecnico e squadra, ma è normale, mica andiamo a Boston a parlare dei Celtics, è chiaro che parleremo di calcio. Tutti siamo in discussione, io per primo, che sono responsabile di tutte le scelte. E giusto che i giocatori si prendano le colpe, ma la fiducia in loro resta alta, senza alcun dubbio”. Lo scrive La Repubblica.