Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Liverpool 4-2. Queste le sue parole:
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Col VAR questa partita poteva avere un percorso diverso?
Al di là del var ci hanno tolto qualcosa nei momenti chiave della partita, anche stasera la squadra ha fatto una prestazione straordinaria per motivazione e determinazione. Ci siamo fatti due gol da soli ma dal punto di vista dell’atteggiamento messo in campo non posso rimproverare nulla a questi ragazzi. Quello che mi dispiace di più, aldilà del var, è non aver regalato una serata magica ai nostri tifosi che anche oggi sono stati splendidi, anche se dal mio punto di vista per tante cose lo è stata comunque. Ero convintissimo di poterla riprendere anche nel secondo tempo, c’è il rammarico di aver perso dei minuti in cui abbiamo pensato più a protestare che a giocare, che è una cosa che mi infastidisce molto, sarebbero stati dei minuti che potevano rivelarsi fondamentali. C’è da dire poi che il var questa sera ci avrebbe dato più che tolto.
Ti sei reso conto di aver dato una mentalità internazionale a questa squadra?
Credo che attraverso la mentalità si diventa grandi. Ma per diventare grandi c’è un processo di crescita che passa anche attraverso gli errori che ci sono stati in tante altre gare, a partire da me e dalla partita di Liverpool in cui abbiamo regalato più di un tempo agli avversari. Anche oggi abbiamo affrontato una squadra fenomenale in ripartenza, loro vivono per rubarti palla e farti male, in una occasione ci hanno punito nelle altre abbiamo difeso davvero bene. Detto questo sono contento di questa mentalità ma per me manca ancora tanto e possiamo ancora migliorare.
In cosa deve migliorare e rinforzarsi questa squadra per puntare a vincere la Champions League?
Non parlo di mercato perché non è la serata opportuna. Prima di tutto dobbiamo raggiungere l’obiettivo di qualificarci per la prossima Champions e poi valuteremo. Sono convinto che la mentalità faccia la differenza, soprattutto in questo ambiente e sono contento aver visto crescere Trigoria e mi auguro che continui a crescere in questo percorso perché finora non è sufficiente per diventare ambiziosi.
Cosa deve fare la Roma per eliminare le piccole incertezze che hanno condizionato il cammino in Champions e senza le quali sareste potuti arrivare in fondo alla Champions League?
Giocando tutte le partite allo stesso modo e cercare di capire i momenti a seconda della miglior condizione. Il Liverpool all’andata ha corso nettamente più di noi, oggi credo sia successo il contrario, abbiamo messo in campo le nostre qualità, questo è la dimostrazione che deve scattare qualcosa nella testa che va aldilà di ogni schema o numero. I numeri li lascio agli altri, io cerco di spiegare il mio calcio, che deve essere dinamico e quando tu sei dinamico e lo abbiamo dimostrato stasera, ce la possiamo giocare con chiunque. Abbiamo abbassato un po’ il livello dopo aver raggiunto la qualificazione contro il Qarabag, come se ci fossimo seduti. Insieme dobbiamo capire che determinati errori non si possono ripetere se si vuole migliorare.
Che cosa ne pensa delle perdite di tempo del Liverpool?
E’ come vedere un incontro di pugilato, vi piace più vedere quelli che perdono tempo o quelli che cercano di affondare il colpo per far male all’avversario? Queste sono due squadre che ragionano in quel modo ma noi siamo mancati un po’ a Liverpool su quell’aspetto. Dopo aver preso due gol stasera che tra l’altro ci siamo fatti da soli abbiamo sputo reagire alla grande e devo dire che ho dei grandi uomini per questo, è un gruppo che è cresciuto moltissimo. Per descrivere poi tutte le situazioni o gli errori ci sarà tempo ora dico, ce ne fossero di gare come questa.
La Roma avrebbe meritato la qualificazione per quanto visto nelle due sfide?
Il Liverpool non ha rubato assolutamente niente perché è una grande squadra con giocatori fortissimi. Ma devo dire che se l’avessimo ribaltata non avremmo rubato nulla nemmeno noi, perché come loro hanno fatto 45 minuti straordinari ad Anfield anche noi oggi abbiamo fatto 45 minuti nel secondo tempo di grandissimo livello. Se andiamo a vedere le azioni in entrambe le partite credo che si equivalgano, è passatala squadra che ha vinto nel particolare dove magari noi siamo mancati.
Alla luce d questa grande cavalcata se la Roma dovesse qualificarsi per la prossima Champions League a cosa dovrebbe ambire, a livello di mercato costruirebbe una squadra in grado di fare il definitivo salto di qualità?
Il mercato non lo faccio io, agiscono altri in base agli obiettivi della società. Figuratevi se a Roma dopo aver disputato una semifinale si accontentano di fare un buon girone. Dovremo avere l’ambizione di puntare sempre più in alto, però ora io sono arrabbiato perché rimugino su quello che poteva essere ma ricordiamoci anche che la Roma ha fatto una finale 34 anni fa. Spero che potremo ripeterci, come quando parlavo del Sassuolo dopo aver conquistato l’Europa League, ovviamente la Roma ha una dimensione diversa e dovremo cercare di non perdere quello che di buono abbiamo fatto quest’anno.
Che cosa ti ha insegnato a livello personale questa competizione?
Che sono sempre me stesso, che devo portare avanti le mie idee che rispecchiano una filosofia, europea o non europea non mi interessa perché cerco di trasmettere una mentalità generale che non è solo dentro il campo e stasera questa squadra l’ha dimostrato. Abbiamo dimostrato una compattezza di uomini e di squadra anche negli errori, che potrà farci diventare grandi.
DI FRANCESCO A MEDIASET
Questi due rigori non fischiati pesano tantissimo, poi quello che è successo ad Anfield resterà un suo cruccio…
Assolutamente no perché quando si passa attraverso gli errori specialmente una squadra non abituata a giocare certe partite, un allenatore alla sua prima esperienza in Champions League che viene da una piccola squadra credo che abbiamo fatto tanto e abbiamo dimostrato di essere cresciuti, ma potevamo fare di più. Sono rammaricato molto perché la mia squadra ci doveva credere ancora di più e tra il primo ed il secondo tempo ho detto che come abbiamo fatto tre gol al Barcellona in 45 minuti ne potevamo fare anche quattro al Liverpool ed è stata la dimostrazione per le occasione che abbiamo avuto e per quello che ci è stato tolto in certe fasi della partite. Per quello sono prima di tutto dispiaciuto e poi posso dire ai ragazzi che hanno fatto qualcosa di straordinario. Vi assicuro che non è facile, per chi ha fato il calciatore lo sa, ma andare sotto 2-1 nel primo tempo e regalare due gol agli avversari su due grossi ingenuità e reagire e avere la capacità di mettere alle corde il Liverpool con dei contropiedisti favolosi senza poi concedere niente non è da tutti, è stata quasi una partita perfetta. Quella che poi non c’è stata a Liverpool che in 45 minuti abbiamo rovinato tanto del nostro lavoro fatto in precedenza.
Qual è ora il gap da superare? La Roma ci ha abituato bene…
Sì, ora chiederemo qualcosina in più a tutti. Innanzitutto sarebbe importante ritornare protagonisti come oggi in questa semifinale e non sarà facile, ma la Champions in campionato ce la dobbiamo ancora conquistare. Per poter parlare di futuro, per poter parlare di quello che dovremo fare sicuramente questo ci deve fare capire che possiamo competere in questa dimensione nonostante abbiamo messo tanti ragazzi giovani magari alla prime esperienze, ragazzi anche che abbiamo dovuto aspettare. Quindi è stato un cammino sicuramente non facile, ma di grande crescita. Io non mi accontento dobbiamo continuare nel nostro percorso e fare qualcosina in più.
Chiederà alla sua società di alzare la voce per la Var?
Questo spetta alla società, io non devo alzare la voce. Io devo far capire ai miei ragazzi che anche all’ottantesimo devono andare a prendere subito la palla e andare a metà campo perché devono credere di farne altri due. Questa è la crescita. Protestare con l’arbitro è fare il gioco degli avversari. Credo che questi siano dei passaggi fondamentali dove l’esperienza e l’intelligenza mi dice che invece di fare il gioco loro che volevano queste cose noi dobbiamo pensare a fare gol e cercare di credere in quello che avevamo costruito. Io ci credevo e sono ancora più rammaricato perché abbiamo perso del tempo.
Oggi quali difficoltà ha incontrato Schick?
Sicuramente era in un ruolo in cui io l’ho un po’ adattato e ho cercato di dargli una mano, magari doveva venire spesso più dentro ad aiutare. Ma io devo dire che anche loro anche dei giocatori che ti mettono in difficoltà specialmente Mané stasera era in grande serata con una gamba impressionante. Bisogna dare merito a loro, davanti avevi giocatori forti ed importanti contro una squadra che aveva investito tantissimo per fare bene Champions. Ha dimostrato obbiettivamente di avere dei valori. Poi è normale che a volte attacchi meglio da una parte rispetto all’altra, ci sta. In alcune partite magari sei stato meno qualitativo dall’altra parte. Peccato per Stephan perché ha avuto i crampi, è in un momento di grande condizione. Avrei voluto tenerlo fino alla fine, ma così non è stato. Però dal punto di vista della prestazione io alla mia squadra devo dire poco, dico solo che i particolari in determinate gare fanno la differenza. Prendere gol su calcio d’angolo all’andata del 5-0 può fare la differenza e riprenderlo sempre su calcio d’angolo al ritorno capendo che quando si marca a zona si sale quando la palla è respinta e non quando la palla è ancora in gioco fa la differenza. Tutte queste piccole cose ce le porteremo dietro per migliorare.
In campo i giocatori si erano accorti degli errori arbitrali?
Sì, credo che se ne siano resi conto. Però ribadisco per l’ennesima volta: non serve, perdiamo solo tempo e diamo vantaggi agli altri. Ormai gli errori commessi sono stati fatti e non possiamo tornare indietro, li valutiamo adesso, ci rammarichiamo ma prima era in campo. Questa è la dimostrazione di quello che potevamo fare. Ovvio che l’episodio di espulsione e rigore a 20 minuti dalla fine poteva determinare tanto, potevamo mettere alle corde il Liverpool, ma così non è stato e guardiamo avanti. Peccato, ma di ingenuità ne abbiamo commesse anche noi.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Errori nostri ma anche dell’arbitro, ma la Roma esce a testa alta…
Peccato, io ci credevo realmente, anche sull 1-2. Avevamo il desiderio, avevo visto il cuore in campo. Quando facciamo degli errori è ovvio che si complica tutto, ma se ci avessero anche quello che avremmo meritato con 3 rigori non concessi la partita sarebbe andata in maniera diversa. Per me anche i 2-3 minuti persi a protestare con l’arbitro sono un’ingenuità, questo mi fa arrabbiare perché si deve crescere e migliorare. Sicuramente ci hanno tolto e non dato, peccato poi per quei 45 minuti di Liverpool in cui siamo stati assenti. Anche oggi abbiamo rischiato tante ripartenze, ma la squadra ha lavorato con determinazione e desiderio di difendere la porta.
Cosa lascia questa Champions?
A livello di mentalità sono contento, ma bisogna fare di più e migliorare nei particolari, perché oggi quelli ci hanno fatto uscire dalla Champions, come nel gol preso da calcio d’angolo, si doveva temporeggiare prima di salire. Anche nel primo, peccato per l’errore di disimpegno. Queste cose hanno compromesso una gara fatta veramente col cuore.
Oggi era pesante rientrare in partita, ma la squadra non si è mai disunita…
Questa squadra sta diventando una squadra di uomini, ed è la cosa che mi interessa più di tutti. Oggi c’è stata la dimostrazione: siamo cresciuti dagli errori. Ho detto ai ragazzi di uscire da questa gara come uomini e calciatori migliori, e credo che questo sia avvenuto. Il rammarico c’è perché potevamo essere a Kiev e questo è un vero peccato.
La squadra poteva leggere meglio alcune situazioni?
Sono d’accordo, ma nella continuità della gara a volte non si può sempre arrivare, c’è un margine di errore. Questa sera abbiamo sbagliato meno, ma il rischio c’è sempre. Siamo stati bravi però a limitare le loro ripartenze, quello che invece abbiamo sbagliato a Liverpool. Oggi abbiamo perso diverse palle, una ci è costata tanto, le altre siamo stati bravi a rimediare. Loro poi tengono 3 attaccanti stretti, il rischio che vadano in verticale è grande.
C’è tanta rabbia…
Tanta rabbia ma anche tanti complimenti a questo pubblico meraviglioso. Oggi mi sono emozionato arrivando allo stadio. Il peccato più grande è non aver dato la gioia di poter rivedere questa gente per un’altra partita più importante. C’è ancora il campionato, abbiamo bisogno del sostegno di tutti.