La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – «Ci vuole uno psicologo forte, a questo giro». Parole simbolo di una partita che nella testa di Eusebio Di Francesco segna il confine. E il tecnico della Roma è il primo a tracciare un bilancio: «La verità è che ci manca qualcosa per competere con le grandi squadre, dal punto di vista della determinazione». Ha il sapore di una resa sui ragionamenti di scudetto. «Il pareggio dà fastidio, ci portiamo dietro ancora l’eliminazione dalla Coppa Italia – aggiunge –. Le squadre che vogliono ambire a qualcosa di importante hanno bisogno dei gol degli attaccanti e a noi mancano troppo e da troppo tempo (l’ultimo in campionato è del primo dicembre, ndr ). È un problema di brillantezza, fisica e mentale. Non capisco, perché in settimana avevo visto gente volenterosa. Schick dopo la Juve ha dato troppo retta a quello che s’è detto e scritto su di lui, avrebbe dovuto pensare di più a se stesso. Un cambio di modulo per lui? Le cose vanno allenate… Dzeko? Si mette a disposizione della squadra, ma questo gli toglie qualcosa in fatto di gol. È frenato, si deve sbloccare».
Di Francesco non esclude neppure ragionamenti di mercato. «Ne parleremo, ora abbiamo un’altra gara poi faremo delle valutazioni». Chiusura sulla Var: «Non mi piace, gli errori c’erano prima e ci sono anche ora. E poi, come funzionano le valutazioni? Un blocco, come quello che abbiamo subito nel gol della Juve a Torino, è fallo o no? Queste cose fanno riflettere, non c’è uniformità». E nella Roma non c’è più serenità.