Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine della gara contro il Milan ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Questa sconfitta sta sulle fasce? Verso il finale…
Non penso che la partita si sia determinata solo nel finale, abbiamo avuto anche noi una grossa opportunità con Dzeko. Abbiamo fatto una grossa ingenuità sul gol preso, la linea era messa anche bene, i centrocampisti sono scappati all’indietro, loro avevano dei giocatori in fuorigioco ma c’è stato un inserimento a questo ha permesso loro di trovarsi in linea e far gol. Il discorso delle fasce è relativo, nel primo tempo abbiamo sofferto ugualmente la squadra ha espresso molto meno di quanto poteva esprimere. Ho dovuto levare Karsdorp perché era arrivato e non giocava da tanto tempo mentre anche Schick era un pochino stanco, abbiamo subito un po’ la loro freschezza ma avevamo avuto anche noi la palla per poter far gol. La differenza l’ha fatta l’episodio, che fa parte del calcio, lo prendi e lo metti da parte.
La partita che aveva preparato era questa?
Il Milan me l’aspettavo così ma la mia squadra no. Il Milan sapevo come avrebbe affrontato la partita, io avevo cambiato qualcosa per dare certezza alla squadra ma non ho non ho avuto le risposte che avrei voluto specialmente nel primo tempo. Ci appiattivamo troppo e non accorciavamo sugli avversari. Avevamo 7 uomini in linea e questo non ci permetteva di salire o di essere maggiormente aggressivi in avanti. Quello che abbiamo provato per scelta mia non è venuto. Nei primi tempi manchiamo di determinazione, non so se è una questione fisica, la prima cosa che mi sto domandando con i miei collaboratori è perchè abbiamo delle partenze a rilento mentre nel secondo tempo cresciamo.
Si discute molto sulla collocazione di Pastore. Vi siete parlati?
Cerco di mettere i calciatori per farli rendere al meglio. Sono convinto che lui nella crescita che deve avere nella continuità fisica può giocare in tanti ruoli, ha grandi qualità tecniche, di continuità di corsa, inserimento, e qualità tecniche che lo differenziano degli altri. Oggi non era brillantissimo, giocando in quel ruolo riesce ad esprimere di più le sue caratteristiche. Deve abbinare l’entrare senza palla e deve darmi quel qualcosa in più. Ma sono convinto che ci darà grandi soddisfazioni.
Amarezza più per la prestazione o per il gol?
Alla fine per come era andata la partita ci poteva stare anche il pari, il Milan ha fatto più di noi dal punto di vista del gioco nel primo tempo. Siamo molto cresciuti nella ripresa anche a livello di possesso. Potevamo portare a casa anche un risultato migliore, si è determinata sulle ultime azioni che hanno portato vantaggio al Milan. Per la partita che ha fatto non ha rubato niente. Potevamo anche vincere e ci poteva stare per come si era messa la partita.
La Roma è una squadra nuova, c’erano più giocatori di Monchi di quello trovati all’inizio. È una squadra che deve crescere o inizia a preoccuparsi?
Deve assolutamente crescere, io giudizi affrettati non ne do, devo avere grande equilibrio. Ma ci dobbiamo svegliare il prima possibile perché non ci possiamo permettere di partire sempre ad handicap e di avere un impatto diverso sulla gara. Siamo all’inizio e tutto è recuperabile. Per dare dimostrazione di crescita bisogna fare tutti qualcosa in più. I nuovi prima si adattano meglio è.
Hai provato a cambiare sistema di gioco. Fazio e Manolas non si ritrovano…
La linea difensiva è rimasta quella, alle spalle c’è un lavoro importante. Hanno fatto anche delle ottime cose a 4 ma dobbiamo lavorare su alcuni meccanismi perché l’anno scorso siamo stati la seconda miglior difesa del campionato, questo fa capire che non si smette mai di lavorare. Mandiamo troppe volte al tiro le squadre avversarie, l’anno scorso non ci accadeva. Devo essere bravo a ritrovare gli equilibri giusti. Avevo Karsdorp che faceva la prima da titolare e dovevo dargli compiti difensivi ma anche liberarlo un pochino. La scelta fatta non mi ha dato ragione ma l’ho fatta a fin di bene anche se non mi è riuscita. Peccato perché stavamo portando a casa un risultato positivo. Il Milan nel primo tempo ha fatto molto meglio di noi. Siamo stati molto ingenui.
Dai certezze tattiche ma stasera la squadra non si è mai ritrovata. 26 tiri a 6. Poi sul nervosismo, Dzeko ha fatto un gesto…
Non ce l’aveva con me ma si stava lamentando con un compagno. Gli ho detto che non era quello il momento di stare a discutere. Può succedere qualche discussione ma dobbiamo pensare a giocare e alla partita. È successo anche in passato di dare una scossa e questa volta non mi è riuscito. L’intenzione era quella di dare determinate certezze. Il risultato alla fine determina i giudizi che non possono che essere negativi. Ce li prendiamo, me li prendo e cerchiamo di rimediare con le partite successive.
DI FRANCESCO A SKY
Quando si perde così fa ancora più rabbia, primo tempo bruttino e un secondo tempo diverso…
Sì, ultimamente abbiamo regalato un tempo anche con l’Atalanta, il Milan ha sicuramente fatto meglio di noi. Nel secondo tempo la squadra è cresciuta per come l’abbiamo modificata, peccato per l’ultimo gol perché c’è stato un errore anche dal punto di vista della scelta perché si poteva lasciare Cutrone in fuorigioco. Sono episodi che fanno parte del calcio, peccato sia stato in questo modo, dispiace che sia capitato nel finale. Ingenuità nostra, è mancata lucidità e freschezza mentale, l’abbiamo pagata profumatamente.
Ci sono scelte da rivedere?
E’ ovvio che quando si fanno delle scelte si fa per dare quella sicurezza in più che era mancata, specie alla linea difensiva. Questo non ha dato i suoi frutti perché eravamo in ritardo nell’accorciare. Ho la sensazione che partiamo a ritmo ridotto nel primo tempo per poi crescere nella partita, è successo un po’ in tutte le partite, questo ci fa riflettere. Po ci sono errori che vanno al di là di una difesa a tre. Le scelte che ho fatto non sono state fortunate perché non hanno portato i frutti che ho voluto.
Qual è la prima risposta che ti aspetti?
La cosa che si evince da queste gare è che in fase difensiva non diamo più la sensazione di solidità che davamo in precedenza. Abbiamo preso troppi gol rispetto al lavoro e all’abitudine che abbiamo. Sbagliamo troppe scelte che diventano fini perché diventano particolari che vanno curati durante gli allenamenti ma in partita non diamo la stessa lucidità per mantenere questa attenzione. Per questo ho messo una linea difensiva più compatta cercando di essere comunque aggressivi. Sbagliamo i tempi di aggressione.
Nella costruzione del gioco la squadra è un po’ lenta. Colpa di chi ha la palla o colpa di quelli davanti?
E’ un insieme di cose. Il fatto della brillantezza nella lettura di certe situazioni dipende anche dalla lucidità. In questo momento non abbiamo la freschezza fisica e mentale. Nel primo tempo allungavamo troppo poco per cercare la profondità e dare spazio tra le linee, nel secondo tempo si è visto di più con manovre più consone a quello che facciamo abitualmente.
Oggi le ali sono scomparse, è stata una scelta dovuta al momento?
Volevo mettere un attacco un po’ più fisico, ma anche Schick è bravo ad attaccare gli spazi. Under aveva fatto due partite ed aveva finito con i crampi, avrei preferito metterlo durante la gara ma questo sistema di gioco, che avevo pensato per togliere il palleggio al Milan, non mi ha dato la risposta giusta. In questo caso ho sbagliato.
La coppia Dzeko-Schick?
Spesso mi dicono che li devo far giocare insieme. Dobbiamo affinare tante cose ma non dipende solo da loro due. E’ fondamentale anche il comportamento degli altri. Se metto Schick e Dzeko davanti e facciamo solo due cross c’è qualcosa che non va. Dovevamo fare qualcosa in più e sfruttare le loro doti aeree e fisiche. Questo non è successo e non è quello che avrei voluto e che avevo pensato.
Abbiamo visto sbuffare Dzeko…
Non era arrivato un pallone come avrebbe voluto e magari non era contento di questo. Il fatto che sbuffi non è una cosa positiva. Capisco gli attaccanti che a volte non hanno la palla come la vorrebbero ma non tutte le partite sono facili e si devono mettere a disposizione. Ho notato anche io quello che dici ma non l’ha fatto in maniera plateale.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Manca la compattezza? La Roma subisce di più…
Sicuramente si, la scelta del primo tempo si legava a questo e non è stata risolutiva. Ugualmente abbiamo sofferto, per quello nel primo tempo l’esperimento non ha funzionato, nei primi tempi facciamo fatica. Non è una questione solo tattica, ma anche fisica e mentale nell’approccio a certe gare.
Cosa ha detto alla squadra negli spogliatoi?
Nella ripresa abbiamo avuto meccanismi migliori per offendere, abbiamo fatto meglio, concedendo qualcosa ma rispetto al primo tempo è andata meglio. Prima non riuscivamo a mettere neanche un cross dentro per gli attaccanti, quello che abbiamo provato nel primo tempo non ha dato i frutti voluti. Nella ripresa la squadra ha avuto anche l’occasione di fare il 2-1, ma poi abbiamo commesso una grande ingenuità alla fine.
Hai le idee chiare su dove intervenire?
Ho provato delle cose per capire la situazione, e quello che è importante ora è la crescita generale della squadra, dello stare in partita. Alla fine ci chiediamo come mai partiamo sempre male, e dico che al di là del sistemo di gioco dico che è un peccato, perché compromettiamo le partite. Poi quando le riprendiamo deve venire fuori dell’esperienza nella gestione della palla. Bisognava capire che sarebbe stato utile portare a casa un risultato positivo visto che non era stata una giornata brillante.
Cosa non ha funzionato della formazione del primo tempo?
Siamo andati tanto in orizzontale cercando poco le palle in verticale. Normale che prima o poi nel palleggio sterile la palla la perdi. Abbiamo provato a sfruttare l’ampiezza per allungare la squadra, ma è stato fatto troppo poco per quello che avevo pensato. Magari ho messo in campo una squadra che ha perso queste caratteristiche, spesso ci appiattivamo quando dovevamo essere più bravi a uscire, siamo stati passivi.
Se Karsdorp non avesse avuto problemi avrebbe optato per un altro cambio?
Era una partita in cui c’era equilibrio, dove hai 3 difensori. Volevo dare continuità alla squadra che stava giocando, Santon era il terzino e dal mio punto di vista era la scelta giusta. Potete contestarmi le scelte iniziali nella gara, è giusto e ci sta di fare dei processi, siamo abituati anche quando le cose vanno meglio. Oggi abbiamo fatto male e il primo responsabile sono io.