Il Messaggero (S.Carina) – Avanti col minimo sforzo. Al netto delle sorprendenti dichiarazioni post-gara del ds ferrarese Vagnati («I ragazzi hanno dato tutto ma sono venuti meno i regolamenti. L’espulsione non c’è e il gol di Strootman va annullato perché in fuorigioco») Roma-Spal è una gara mai nata. C’è un dato, più del 3-1 finale o delle 12 parate di Gomis, che fotografa il dominio giallorosso. Alla fine del primo tempo, il dato dei tiri in porta recita 24 a 1 a favore della Roma, di cui 11 nello specchio della porta (15 alla fine) e ben 14 effettuati dentro l’area di rigore degli ospiti. «E al 90’ sono stati 37 a 3» ricorda Di Francesco, al quale sono giunte indirettamente le lamentele della Spal: «Di arbitraggi potremmo dirne anche noi tante ma al di là di questo credo che la squadra abbia voluto questa vittoria a tutti i costi, siamo stati aggressivi, creando tantissimo specialmente nel primo tempo. Tre gol sono stati anche pochi. Possiamo fare molto meglio, dobbiamo concretizzare di più. Abbiamo lasciato due punti a Genova, oggi abbiamo ripreso il cammino». Una serata nel quale gli è piaciuto l’approccio della squadra a tal punto che «voglio rivederlo anche martedì. Col Qarabag ci giochiamo la qualificazione. Niente calcoli, vogliamo vincere, servirà una prestazione con cattiveria». Anche in una gara senza storia, il gol subito non gli va giù: «Mi girano un po’ le scatole, perché ogni gara regaliamo una piccola ingenuità agli avversari. La squadra c’è ma queste piccole disattenzioni vanno eliminate, come nel caso del rigore concesso. Alla fine la Spal non ha praticamente mai tirato in porta. Per rimanere attaccati al carro di quelle davanti bisognava vincere perché di match facili non ne esistono. Dobbiamo evitare questi gol perché da un grande fase difensiva deriva una grande fase offensiva».
SORRISI – L’incontentabile Eusebio, lascia spazio a Pellegrini che nel post-gara ha un sorriso che gli riempie il volto. Il gol, il primo con la maglia giallorossa, corona una prova di grande personalità e qualità: «Lo volevo tanto, è stata una bella partita e una bella vittoria. Meglio di questo non potevo chiedere». Sinora erano mancati un po’ le reti dei centrocampisti. In una sera, ne arrivano addirittura due. Lorenzo ci ride su: «Stiamo segnando un po’ pochino, era l’ora di dare un segnale importante. Ci siamo detti che uno di noi due doveva segnare e lo abbiamo fatto entrambi, non abbiamo mezze misure». Soddisfatto anche Emerson, al rientro dopo 187 giorni di calvario: «L’importante era tornare, ci vorrà un po’ di tempo per essere quello dello scorso anno. Giocare a destra? Perché no, giocherò dove vorrà Di Francesco».