La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Chissà quante volte ci avrà pensato e ripensato. Perché poi c’è Roma-Liverpool di mezzo, ma anche Porto-Roma, le due partite che non sono mai andate già ad Eusebio Di Francesco nel corso di quei 20 mesi in cui è stato alla guida della Roma. Già, perché se il 3-0 rifilato al Barcellona nel ritorno dei quarti di finale della Champions 2017/2018 resterà per sempre nella storia giallorossa, quelle due sfide lì potevano finire in modo profondamente diverso.
Perché nel primo caso la Roma sarebbe potuta sbarcare nella finale di Champions, mentre nel secondo quel k.o. in Portogallo per 3-1 (ma con un gol in più la Roma sarebbe passata) decretò l’eliminazione giallorossa e il successivo esonero di DiFra. La storia è andata invece in modo assai diverso, nonostante Eusebio fosse arrivato a Roma con un bel carico di fiducia. Eppure la sua storia da tecnico giallorosso era iniziata con un terzo posto di tutto rispetto e tante partite giocate ad alto livello. Poi,, però, nel mercato tra il primo e il secondo anno qualcosa non funzionò. Chissà però come sarebbe andata a finire se avessero inventato prima il Var…