Eusebio Di Francesco è stato intervistato da Radio Radio e ha parlato della Roma, di José Mourinho, del caso Karsdorp, di Nicolò Zaniolo e di Dybala. Inoltre, secondo quanto riferito dall’ANSA, l’ex allenatore dei giallorossi ha parlato anche a margine della presentazione del libro del procuratore calcistico Pietro Chiodi. Di seguito le sue dichiarazioni.
Il futuro e il passato.
Adesso sono a casa con i nipoti, con una grande voglia di tornare. Aspetto l’occasione giusta, alcune le ho sbagliate io. Roma? Non sottolineo mai solo la gara con il Barcellona, che è importante, e mi hanno chiesto di scrivere un libro su questo. Siamo stati bravi e fortunati in quella gara. Quando credono in te, i giocatori fanno quello che gli chiedi e ottieni risultati. Con il Porto non meritavamo di perdere, ricordo la doppietta di Zaniolo e poi lì c’era il Var e diede un rigore. Magari ci fosse stato con il Liverpool. Nel secondo anno alla Roma sono state fatte scelte dalla società e io per 15-20 giorni non ho risposto al telefono. Ho creduto forse troppo nel mio lavoro, sono stati presi giocatori non adatti al mio gioco. Io chiedi Berardi, ma non venne perchè si sentì ultima scelta. In quel contesto avevo solo la possibilità di dimettermi, scelsi di andare avanti e non abbandonare la Roma. Ad oggi forse ho fatto un errore.
Zaniolo, Mourinho e il caso Karsdorp.
Zaniolo ha le caratteristiche di un giocatore europeo, grandi qualità. A volte deve usare un po’ il fioretto. Potenzialmente è un ottimo calciatore. Può giocare a destra, o dietro l’attaccante, secondo me è trequartista. Io lo metterei dietro l’attaccante. Da esterno destro può esprimere la sua potenza. Mourinho? Dal punto di vista tecnico è intoccabile per me e lo ammiro. Magari vediamo il calcio in maniera differente. La rosa attuale della Roma? Dipende dagli obiettivi. Sì la metto come quarta per entrare in Champions. Cristante è un giocatore duttile, Matic è un po’ regista, è un ottimo calciatore, credo che serva infatti un giocatore che possa far partire meglio la manovra. Mourinho non ha fatto il nome, sicuramente la situazione non è stata facile. Karsdorp l’ho punito anche io una volta, è un segnale che dai. I giovani sbagliano. Io pubblicamente non lo farei mai.