La Repubblica (F.Ferrazza) – Un passo in avanti, due indietro. La Roma perde a Milano (2-1), frenando pesantemente la sua corsa alla Champions. Un’involuzione, l’ennesima, arginata parzialmente dall’ingresso (applaudito da tutto San Siro) di Francesco Totti. Un gol su rigore e quel cambio di passo che ha ridato vitalità a una squadra apparsa di nuovo caotica, demotivata e per nulla brillante. In attesa che giochi oggi la Lazio, per un calvario calcistico al quale mancano tre gare in casa, derby compreso.
Perché la volata finale i giallorossi se la giocheranno all’Olimpico: Udinese, Lazio e Palermo, tre appuntamenti che, al momento, rischiano di trasformarsi in tre supplizi. Dopo il disastro di ieri sera la squadra si è ritrovata stamattina, molto presto, alle 8, in allenamento a Trigoria. Intanto i tifosi sono anche molto preoccupati per la sanzione comminata dall’Uefa per la violazione dei parametri del fair play finanziario, non tanto per la multa in sé (due milioni subito più quattro congelati), quanto per la lente d’ingrandimento ormai fissa sul bilancio del club di Trigoria che rischia di portare cessioni illustri.
“Gestiamo una società che è in perdita da diversi anni e la ristrutturazione richiede tempo – spiega il dg Baldissoni – possiamo confermare che l’Uefa ha saputo apprezzare il lavoro svolto fino ad oggi, nella riduzione delle perdite e nell’incremento del valore dei giocatori”. Nessuna preoccupazione, quindi, almeno ufficialmente, neanche per la questione Nainggolan. “È in comproprietà con il Cagliari – continua Baldissoni – e sta succedendo quello che succede quando si deve risolvere la comproprietà di un giocatore importante. Stiamo trattando e vogliamo tenerlo, ci concentreremo su questo quando il campionato sarà finito”.