Quasi un mese dopo, eccolo pronto per la sua rivincita. Come verrà accolto stavolta, in fondo lo sa, considerando il precedente del 12 febbraio, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Quella sera Morgan De Sanctis nella sua testa ha provato a cancellarla subito, un po’ perché prendere tre gol per un portiere non è mai bello (soprattutto per uno che in campionato ne ha presi 11 in 25 gare), un po’ perché quell’eliminazione se la sente ancora sulla pelle. Non ci fosse stato l’errore dell’andata, quello che ha permesso al Napoli di tornare in porta, magari a maggio ci sarebbe stata la Roma a contendere la coppa alla Fiorentina. A pensarci bene, però, ci sono più di quei 4 anni d’amore con Napoli a legare a filo diretto il passato e il presente di Morgan. E quel di più si chiama Juventus, capace di spezzargli il sogno scudetto in azzurro e (probabilmente) in giallorosso. «I 4 anni vissuti a Napoli sono stati strepitosi, è mancato solo l’ultimo step, lo scudetto – ha detto la scorsa estate –. Quando la Juve è calata, non siamo stati capaci di metterle pressione». Con la Roma ci proverà fino in fondo, ma per riuscirci deve prima prendersi quella famosa rivincita. E cioè, stavolta, uscire dal San Paolo con i tre punti in tasca. «Quella sconfitta è stata un’amarezza immensa, abbiamo fallito un obiettivo importante, ma per fortuna ci siamo saputi rialzare subito», ha detto nei giorni seguenti. Di certo, anche stavolta i fischi non mancheranno. «Nel calcio a volte ci sono situazioni incontrollabili, che non dipendono da persone e professionalità».
DA UN AZZURRO ALL’ALTRO Tra l’altro, le voci che continuano a vederlo come terzo portiere al Mondiale sono insistenti, nonostante l’addio ufficializzato un anno fa. «Rimango coerente con la mia decisione, nel caso affronterei il discorso solo a maggio, quando Prandelli deciderà cosa fare», ha detto nei mesi scorsi. Prandelli in realtà ci sta pensando, Morgan sarebbe una garanzia. Nel caso dovesse arri vare quella famosa telefonata, allora, se ne parlerà anche pri ma di maggio.
AVANZA BARROR Intanto ieri James Pallotta ha messo un altro suo uomo di «stretta» fiducia in uno dei settori strategici del club: è Sean Barror, nuovo Chief Commercial Officer, si occuperà di tutta la parte commerciale. Con Mark Pannes, è il braccio destro di Pallotta e nel suo passato ci sono esperienze ai Boston Celtics e al Madison Squadre Garden. Dovrebbe trasferirsi con la famiglia a Roma, ma Pallotta gli ha concesso di poter fare avanti e indietro con gli Usa.
Gazzetta dello Sport – A.Pugliese