Durante la trasmissione in onda su Rai3, Il Processo del Lunedì, alcuni esponenti della Curva Nord hanno spiegato il motivo dello sciopero previsto per il derby di domenica pomeriggio tra Roma e Lazio:
“In Curva non ci sono problematiche di violenza da più di 15 anni. La scorsa stagione abbiamo lasciato un impianto con 55mila tifosi. Dove ora ci sono le barriere, l’anno scorso giocavano i nostri bambini. Non si può entrare allo stadio come se fosse una base militare, vengono fatte togliere le scarpe anche ai bambini e ai signori di una certa età. Un tifoso non può vivere lo stadio con il rischio del Daspo soltanto per il cambio di posto. Ormai esistono i microfoni direzionali, possono ascoltare anche quello che si dice in una curva. Allora a cosa servono le barriere?“.
Per la Curva Nord è impossibile fare un paragone con il calcio inglese: “Lì è ben diverso, ognuno ha un posto assegnato e con un seggiolino. A Bergamo ad esempio parliamo di uno stadio vecchio, dove ci sono le transenne. Alcuni posti non permettono nemmeno la visuale della partita. In questo caso chi mi garantisce il posto?“. Nessun dietrofront: “La decisione è stata presa da tutto il gruppo ed è quella di disertare a oltranza. La situazione resterà questa“.
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