Giuseppe Giannini ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Il Principe ha parlato del derby di oggi (ore 18). Di seguito le parole dell’ex capitano della Roma.
Nei derby hai fatto due gol (1-1 del 19 novembre 1989 e 1-1 del 29 novembre 1992). Qual è quello che ti ha più emozionato?
“Quello che feci al Flaminio nell’89’ perché è stato più bello come esecuzione, intuizione e anche come sensazione che provai. Insomma non fu un gol facile, l’altro fui fortunato a trovare la palla davanti al portiere”.
Negli anni Novanta spesso i derby erano così tesi da sfociare in partite poco spettacolari. Perché in quel periodo non riuscivate a scrollarvi di dosso quel nervosismo eccessivo?
“C’era talmente tanta tensione e tante responsabilità. Oggi sono più attutite. Prima la gente veniva anche al campo di allenamento, rischiavi di essere offeso, c’era un rapporto diretto che alzava l’importanza della partita: se ne parlava già molti giorni prima e questo all’interno della squadra si sentiva. Oggi non è più così: ci sono i novanta minuti e poi finisce lì. Anche il fatto che adesso si gioca ogni tre giorni ha contribuito a questo cambiamento, perché sei costretto a pensare immediatamente all’impegno successivo. All’epoca c’erano meno partite così importanti e quindi tutto si riversava sul derby”.
Qual è l’allenatore che ha saputo preparare meglio il derby?
“Direi nessuno in particolare perché tutti sapevano quanto fosse importante questa partita a Roma. Chiaramente mi è rimasta impressa la preparazione che fece Mazzone nel derby che vincemmo 3-0 (27 novembre 1994, ndr), quando la domenica affisse sul vetro dello spogliatoio dell’Olimpico una pagina del Corriere dello Sport-Stadio che era uscita in settimana nella quale, dalle pagelle date ai giocatori della Lazio, emergeva che erano migliori di noi. Ci disse: ‘Adesso facciamogli vedere se sono più forti loro o noi'”.
Oggi chi vince?
“Il derby è sempre una partita a sé dove i pronostici non vengono mai rispettati. È difficile esporsi: penso a un pareggio, considerando che le partite di coppa toglieranno un po’ di energie. Lo dico anche per scaramanzia…”