Ma di che cosa abbiamo parlato in queste due settimane? Di tattica? Ma per favore. Chiedete a Edy Reja del primo derby perso della sua serie, di quel rigore sbagliato da Floccari che avrebbe cambiato la storia. La verità è che i derby sono segnati dai particolari. E i particolari segnano i protagonisti. Il derby è un romanzo, è una carriera in un giorno. E così, se stasera vedrete segnare Radu piuttosto che Rosi, non sorprendetevi: è già successo.
Derby porta scudetto È già successo l’inimmaginabile. Autogol, falli di mano in area, reti di tacco, tiri al volo: si è visto tutto. Anche l’esordio in A di un attaccante, con gol, nel derby. Copertina a Paolo Franzoni da Livorno, classe 1948. Una carriera tra B e C, l’arrivo alla Lazio nel novembre 1973, poi la panchina, solo la panchina. È il 9 dicembre 1973, Lazio-Roma, biancocelesti sotto 0-1 all’intervallo. Maestrelli la pensa grossa: fuori D’Amico, dentro lui, l’esordiente Franzoni. Un minuto scarso del secondo tempo, cross di Garlaschelli e gol, sì, proprio lui, Franzoni. La Lazio vincerà quel derby 2-1 e alla fine pure il campionato. Perché le stagioni buone si leggono dai particolari. Vallo a dire alla Roma e a Paolo Negro, simbolo — ahilui — dello scudetto giallorosso 2000-01. Sempre dicembre era, 27 anni dopo Franzoni, il laziale Negro devia in porta un pallone rinviato da Nesta, gol e derby alla Roma. Del tricolore s’è già detto. Non si è detto che Negro da quella sera si è visto condizionata la carriera, e pure la vita in giro per la città.
Quel 1979 Non è stato mica l’unico autogol. Quello di Cordova, 18 marzo 1979, rischiò di passare alla storia: «Ciccio» si era trasferito dalla Roma alla Lazio e proprio in favore dei giallorossi toccò nella propria porta un tiro di Di Bartolomei. Deviazione che oggi si ricorda fino a un certo punto, perché la Lazio alla fine riuscì a ribaltare il risultato. Le foto di quel derby sono altre due: il 2-1 decisivo del laziale Aldo Nicoli, centrocampista, a 2′ dalla fine. Per la cronaca, Nicoli non segnerà mai più una rete in A. L’altra foto la merita Paolo Ammoniaci da Bagno di Romagna. Dopo il 2-1 Lovati lo manda in campo, classica sostituzione nel finale per perdere tempo. E il nostro che fa? Espulso due secondi dopo l’ingresso, record tuttora imbattuto. Perdere tempo andava bene, ma non così…
Nella storia Ma anche la Roma ha il suo Nicoli. Giovanni Piacentini, nato (calcisticamente) il 24 ottobre 1993, quando da onesto faticatore del centrocampo spara un destro al volo all’angolino della porta difesa da Marchegiani. È il primo gol in A, in carriera ne segnerà solo un altro, svariati anni dopo. E «agguanta la palla Marco Lanna»? Non era un portiere costui, ma un difensore giallorosso a cui fu dedicato questo coro dai tifosi laziali dopo il derby del 18 febbraio 1996. Lanna a 2′ dalla fine decise di colpire con le mani nella propria area un innocuo cross: rigore per Lazio, il pane per Signori. Non proprio il pane per Marco Cassetti, laterale che ha aperto l’attuale serie romanista. Laterale come Guerino Gottardi, uomo di un’altra serie, quella del «poker servito» biancoceleste. Fra 20 anni saranno ricordati con articoli anche dai nostri figli, ammesso che vogliano fare i giornalisti. Perché nel derby un gol, o una cavolata, è come un diamante. È per sempre.
Gazzetta dello Sport – Davide Stoppini
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