Corriere Della Sera (G.Piacentini) – In quattromila per festeggiare la Roma. I tifosi giallorossi hanno invaso il «Tre Fontane» rendendo omaggio alla squadra che domenica ha vinto il derby, riempiendo gli spalti dello storico impianto e bloccando il traffico di una parte dell’Eur. Una presenza così massiccia non se l’aspettava nemmeno la società, costretta ad aprire la seconda tribuna da 1.500 posti, oltre a quella che era gremita già mezz’ora prima dell’allenamento. Non c’erano i gruppi della curva Sud, in segno di rispetto nei confronti di un tifoso scomparso domenica notte, ma c’erano tanti bambini e tante famiglie. Un clima di grande entusiasmo ha così accolto la squadra e Luciano Spalletti, che ha risposto con un inchino di ringraziamento ai tanti applausi dalle tribune. Tra i più acclamati Francesco Totti, ma anche De Rossi, Nainggolan, Strootman, il portiere Alisson e, un po’ a sorpresa, Juan Manuel Iturbe, ormai «adottato» dai tifosi, che non gli fanno mai mancare il loro sostegno. C’è stato qualche isolato coro contro Lulic, zittito dalla maggioranza, per le dichiarazioni razziste del bosniaco contro Rudiger. Oggi il giudice sportivo si pronuncerà su Cataldi (espulso) e potrebbe arrivare il deferimento per il bosniaco. Potrebbe essere richiesta la prova tv per Strootman, perché la nuova casistica lo prevede (simulazione che provoca rigore o espulsione dell’avversario), ma l’arbitro ha già giudicato il fatto, ammonendo l’olandese. Non potevano mancare gli sfottò nei confronti dei cugini: alcuni tifosi hanno fissato sulla rete di recinzione del campo tre calzini con scritto il nome di Lulic, ma anche quelli di Strootman e Nainggolan, autori dei gol giallorossi.
Tanti cori anche per Wallace, diventato «eroe» sui social network per aver regalato a Strootman il pallone per il gol del vantaggio romanista. Per i tifosi è il nuovo Paolo Negro, il difensore che 16 anni fa (era il 17 dicembre del 2000), con un clamoroso autogol, regalò alla Roma una vittoria fondamentale per la conquista del terzo scudetto. Nella stessa partita Cafu fu protagonista di un triplo «sombrero» su Nedved, facendogli passare la palla sopra la testa: un gesto tecnico che è diventato virale in rete ma la cui popolarità è messa a dura prova dal doppio dribbling di Radja Nainggolan su Lulic e Immobile sotto la Tribuna Monte Mario. «Sapevo – ha spiegato il Ninja a Roma Radio – che ne avevo due addosso, ho provato a girarmi ed è andata bene. A Roma sto bene, mi sento rispettato dal primo giorno. Bisogna essere felici dove si vive: potevo fare altre scelte, ma sono rimasto. I nostri tifosi hanno mantenuto quello che pensano, restando fuori al derby, i loro no, e questo ci ha dato una spinta maggiore. Però i tifosi ci mancano: lavoriamo per partite come il derby, un gol e una vittoria così avrebbero meritato lo stadio pieno. Con la curva sarebbe stato più bello».