Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – Una festa giallorossa, una festa di colori, di passione, di un profondo senso di appartenenza. Oltre quattromila tifosi hanno riempito lo storico impianto delle Tre Fontane, ristrutturato dai fratelli Pambianchi e messo a disposizione della Roma, che dopo aver scelto di far giocare in questo piccolo stadio la Primavera, ieri ha portato la prima squadra. Per festeggiare in maniera molto composta con i tifosi la vittoria nel derby. L’invito della società è stato accolto con entusiasmo. E’ stato un tuffo nel passato per i meno giovani, nel ricordo di un calcio che non c’è più, di allenamenti in questa zona dell’Eur, dove intorno c’era ancora tanta campagna.
LA FESTA – Alle 15 la tribuna agibile era già tutta esaurita. Inizialmente sono arrivati oltre duemila tifosi, compresi quelli che hanno trovato posto in piedi nello spazio dove sorgerà una club house. E’ stato commemorato con uno striscione “Giorgetto”, un tifoso del gruppo storico dei Fedayn, che aveva ideato un coro ancora molto in voga in curva sud. Bambini, famiglie, persone anziane. Chi andava a tifare Roma da ragazzino ci è tornato con i figli, per un’esperienza che ha toccato il cuore. Tanti tifosi hanno voluto festeggiare la vittoria nel derby. Tanto entusiasmo, tanti cori contro la Lazio, contro Lulic, che aveva insultato Rüdiger (e ha ispirato i fan giallorossi: ieri su una recinzione sono state appese tre calze, due giallorosse con scritti i nomi di Strootman e Nainggolan, una logora e nera per Lulic), in favore di Wallace, il difensore biancoceleste che con il suo errore ha aperto la strada al successo giallorosso. E poi inni per la Roma, anche quelli vintage. Alle 15.17 è arrivata la squadra con il pullman, accolta con un lungo applauso. Traffico impazzito sul viadotto della Magliana, sulla deviazione per la Cristoforo Colombo. Parcheggi, in qualche caso anche selvaggi, in tutta l’area circostante. Alle 15.30 la squadra è scesa in campo, accolta da un’ovazione. I giocatori hanno salutato i tifosi. Prima Totti e De Rossi, poi tutti gli altri. Fumogeni gialli e rossi. A questo punto la polizia ha dato l’autorizzazione, per motivi di ordine pubblico, ad aprire anche l’altra tribuna, i partecipanti all’happening sono diventati più di 2.500, poi ancora di più. Cori personalizzati per i giocatori, i più gettonati sono stati Totti e De Rossi, Spalletti ha diretto l’allenamento in mezzo a quella bolgia calorosa, carica di affetto e di passione. I tifosi non hanno mai smes so di cantare, l’odore acre dei fumogeni ha accompagnato le prime fasi dell’allenamento, mentre il sole calava dietro il Colosseo Quadrato che, imponente, presidiava sullo sfondo. I titolari schierati nel derby hanno svolto lavoro di scarico. Sono rimasti in campo un quarto d’ora e sono andati via. Gli altri hanno dato vita a una partitella a campo ridotto durata circa un’ora. E’ finita 7-0, con tripletta di El Shaarawy e doppiette di Totti e Iturbe.
VERMAELEN ATTENTO – I cori hanno abbracciato anche Spalletti, che ha risposto con un saluto e un inchino rivolto alla tribuna. All’allenamento erano presenti gli infortunati Salah, Florenzi e Paredes, venuti appositamente per salutare i tifosi. Assente solo Rüdiger, in permesso per il matrimonio del fratello. In tribuna le frasi più colorite, le battute più simpatiche dopo il solito errore di Iturbe («Non segni neanche con le mani») e un’entrata decisa di Vermaelen («Vacci piano, altrimenti ce ne rompi un altro», con il chiaro riferimento all’infortunio di Salah). Poi ha pensato Totti a mandare in gol l’argentino, salutato con il coro: “Iturbe sotto la curva”. E’ stato un pomeriggio di festa, una bella esperienza anche per i ragazzi della Primavera che hanno preso parte alla seduta.
CASA DOLCE CASA – Alla fine Spalletti ha applaudito i tifosi presenti. L’esperimento ha funzionato, il Tre Fontane può tornare a essere la casa della Roma. In quell’impianto i meno giovani ricordano ancora gli allenamenti di Liedholm, i numeri di Falcao, i dribbling di Bruno Conti. Ma anche Sperotto e Bacci, Liborio Liguori e tanti altri giocatori che non sono stati campioni ma sono entrati nella storia della Roma. Dal successo di questa iniziativa può partire un nuovo modo di dialogare con i tifosi, per riavvicinarli alla squadra e convincerli a tornare all’Olimpico, semideserto da quando sono state imposte le barriere in curva.
SUCCESSO – Per la squadra di Spalletti è stato il modo migliore per preparare i prossimi due impegni del delicato trittico che, dopo la Lazio, mette di fronte ai giallorossi prima il Milan e poi la Juve. Alla fine tutti contenti, la società, i giocatori, la Questura, che ha messo a punto il piano organizzativo per garantire l’ordine pubblico con questa grande affluenza: conseguenze, solo un po’ di traffico. Il pullman è ripartito alla volta di Trigoria con i giocatori sorridenti per gli ultimi selfie. Per oggi il tecnico ha concesso una giornata di riposo alla squadra, domani è prevista la partenza per Bucarest, dove giovedì la Roma, già qualificata, chiuderà la fase a gironi dell’Europa League.