Il Tempo (A. Di Pasquale) – Settimana impegnativa, anche decisiva per certi versi. La Lazio affronta la Roma nel bel mezzo dei quarti di finale di Europa League ma la coppa non distrae i biancocelesti: parola di Delio Rossi, il tecnico che ha guidato i capitolini dal 2005 al 2009, togliendosi diverse soddisfazioni nella stracittadina.
“A quei tempi non eravamo la Lazio di oggi, che se la gioca alla pari, noi partivamo sem ore da una situazione di svantaggio – ricorda l’ex allenatore laziale – loro lottavano per lo scudetto, noi giocavamo per ripianare le perdite. Il derby al quale sono più legato e quello di Behrami, vinto 3-2 al 92′. Alla fine neanche hanno rimesso la palla al centro, credo che per un tifoso vincere con l’arbitro che fischia subito dopo il gol sia il massimo, soprattutto perché eravamo andati in svantaggio e la partita non è stata bellissima. Ci sono stati derby più belli, come quello del 3-0 magari, ma ricordo con più piacere questo con la rete di Behrami”.
Come arriva la Lazio dopo Bodo?
“Sicuramente non c’è il clima post Bergamo, ma questa gara per la città è particolare e il bello del calcio è questo: non è la finale dei 100 metri che se la sbagli devi aspettare quattro anni per ritornare alle Olimpiadi, qui i giudizi cambiano nel giro di due giorni. Se fai una bella prestazione e ottieni un buon risultato dimentichi parzialmente la brutta prova fatta in Norvegia”.
La rimonta da fare in Europa League può influenzare a prova dei biancocelesti?
“Se devi giocare il derby e pensi al Bodo evidentemente non hai capito cosa significa la stracittadina. Può darsi invece il contrario, che giovedì, anche inconsciamente, si pensava a oggi”.
Che partita si aspetta?
“I derby veramente sfuggono a ogni possibile valutazione, a tutti coloro che fanno i pronostici. Nell’ultimo in cui c’ero io in panchina (11 aprile 2009, ndr), venivamo da un momento brutto, con tanto di ritiro a Norcia. Non abbiamo dormito la notte, siamo tornati e siamo andati a giocare: abbiamo vinto 4-2. È chiaro che non ci sono le premesse migliori, sulla carta parte favorita la Roma che ha preparato meglio la partita; la Lazio ha viaggiato di notte e paradossalmente giocare l’Europa League è peggio della Champions perché si ha un giorno in meno di recupero e si arriva a delle latitudini lontane, ma poi viene fuori l’orgoglio, ci sono gli episodi, e quindi può succedere di tutto. In sede di pronostico all’andata era favorita la Lazio e ha vinto la Roma, auguriamoci che accada il contrario”.
Sfida importante anche per la classifica
“In questo periodo si decidono i campionati e soprattutto ti accorgi se hai fatto una buona preparazione. Ogni partita va giocata come se fosse una finale, poi si faranno i bilanci. Adesso conta ogni impegno, a maggior ragione il derby. Da qui alla fine tutte le sfide devono essere valutate come gare secche”.
Chi potranno essere gli uomini chiave?
“Se dico Rovella, Isaksen, Zaccagni e anche Castellanos credo di non sbagliare. Penso siano loro i giocatori che hanno qualcosa in più”.