Defrel: “Abbiamo fatto fatica all’inizio, ma l’importante è che ci siamo ripresi. Sono contento per il rigore, Dzeko mi ha lasciato la palla e mi ha detto di segnare” – VIDEO

Gregoire Defrel, attaccante della Roma, al termine della gara contro il Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

DEFREL IN ZONA MISTA

Il rigore? E’ segno di un gruppo unito?
E’ un bel gesto, ho chiesto un po’ a tutti di calciare il rigore e tutti mi hanno detto di sì senza parlare. Alla fine poi sono tutti venuti da me. Mi fa molto piacere, è un bel gesto ed è molto importante. Devo fare molto di più nelle prossime partite, devo fare tanti altri gol.

Come ti senti fisicamente? Dove preferisci giocare?
Adesso sto molto meglio, dopo Genoa è stata un po’ dura riprendermi, ma adesso sento le gambe un po’ più piene, sono contento. Preferisco giocare davanti, ma dove mi mette il mister va bene perché voglio giocare e fare gol.

Che cosa ti ha detto Dzeko quando hai calciato il rigore?
Io ho chiesto subito a Strootman se potevo tirarlo e mi ha detto di sì. Dzeko aveva la palla, me l’ha consegnata dandomi il cinque e mi ha detto: “Dai fai gol”. Un bel gesto, poi ho segnato e l’ho ringraziato, giustamente.

Ci racconti un po’ l’emozione di questo gol?
Sì, questo gol mi rende molto contento, ma chiaramente il quinto gol su rigore non è emozionante come un gol sullo zero a zero all’ultimo minuto. Spero di farne anche altri ed arriverà qualche gol più importante.

La Roma mostra due facce, che cosa è successo all’inizio?
Nel primo tempo abbiamo sentito un po’ di mancanza nel giocare a pallone, abbiamo avuto difficoltà con il cambiamento di modulo. Su questo lavoreremo tatticamente per trovare più giocate, sono sicuro che torneremo la grande squadra col gioco che facevamo prima.

DEFREL A MEDIASET

Hai profetizzato che avreste segnato tanti gol…
Sono contento soprattutto per i tre punti e per i gol.

Servivano delle conferme…
Sì, abbiamo fatto fatica all’inizio, ma l’importante è che ci siamo ripresi nel secondo tempo ed abbiamo vinto questa partita che non era facile.

Com’è andata sul rigore?
Io ho chiesto un po’ a tutti e loro senza discutere mi hanno dato la palla, è un bel gesto, sono contento.

E’ importante per la mia testa. Hai avuto paura quando ha toccato il palo?
Sì (ride, ndr), quando ha toccato ho avuto paura, ma per fortuna è andato bene.

Under parla italiano?
Ancora non bene, capisce bene. E’ un gran giocatore e sta molto meglio, speriamo riesca a fare altri gol.

Mi piace il tuo sacrificio quando giochi sulla fascia…
Mi piace correre e dare una mano alla squadra. Davanti devo essere più pericoloso, devo lavorare di più ed il gol arriverà da solo.

Qual è il ruolo che preferisci?
Ho fatto con Di Francesco due anni da prima punta, mi sento un po’ più libero, forse dico seconda punta. Gioco dove vuole lui perché per me è importante giocare.

Chi è più pericoloso tra Lazio e Inter?
Metterei la Lazio davanti perché gioca un po’ meglio a pallone, ma noi vogliamo finire davanti a loro, anche alla Lazio (ride, ndr).

DEFREL A ROMA TV

Sei entrato bene in partita ed è arrivato il gol…
Sì, stasera sono contento intanto per i tre punti. Sono contento per il rigore, Dzeko mi ha lasciato la palla e mi ha detto di segnare. Questo è stato un bel gesto, l’ho ringraziato. Siamo contenti.

Primo tempo sottotono, ripresa in crescita…
Sì, nel primo tempo avevamo difficoltà a giocare e loro ci hanno dato fastidio. Ma l’importante è stato reagire nel secondo tempo, siamo stati aggressivi e abbiamo fatto diversi gol.

Cosa ti ha chiesto l’allenatore?
Mi ha detto di giocare dietro Dzeko, di giocare tra le linee, di buttarmi dentro e di fare gol. C’era un po’ più di spazio quando sono entrato e quindi era più facile, siamo contenti del secondo tempo.

Sei pronto per il salto di qualità che tutti si aspettano da te?
Certo, non è stato un inizio facile. Senza cercare alibi, ho avuto 2-3 infortuni ma come ho detto mi sento meglio e devo fare di più. Ho fatto poco per ora, si deve lavorare per ritrovare le gambe di prima. Sono sicuro di farlo perché i miei compagni mi aiutano tanto e sto capendo i meccanismi della squadra. Nella mia testa ho la certezza che farò molto meglio.

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