Il Messaggero (S. Carina)L’amico De Rossi lo considera “un genio”. Lui, De Zerbi, preferisce glissare: “No, non mi sento un genio, né più bravo degli altri. Una cosa è certa, non mi spavento a fare delle cose che magari alcuni non fanno”. E ormai sono in tanti ad essersene accorti. In primis, il vate Guardiola, che oltre a immaginarselo come suo erede al City, ha più volte detto che Roberto lo “diverte, imparo da lui, mi piace, Il Brighton è la squadra che costruisce meglio il gioco al mondo, è come andare in un ristorante stellato”. 

E pensare che in Italia c’è ancora chi storce il naso quando si parla di De Zerbi, troppo offensivista e innovatore per il nostro calcio. Al di là del primo impatto, dove può apparire un po’ burbero, rimane una persona alla mano. Al quale piace anche strappare un sorriso: “Ho letto che Daniele ha detto che mia figlia tifa Roma. Non è proprio così, va con sua figlia a vederla nei pub a Londra. Ma lei tifa il papà e se vogliamo dirla tutta, anche io ho tifato Roma contro il Feyenoord, proprio per ritrovarmela e tornare in ltalia”.