De Sisti: “Decisione grottesca è un titolo di cartone”

Prati-DeSisti

La Repubblica (M.Pinci) – Giancarlo “Picchio” De Sisti è simbolo romanista anni Settanta appena iscritto nella hall of fame del club giallorosso. Gli basta sentir parlare dello scudetto del 1914-‘15 per farsi scappare un sorriso: «Che i tempi della giustizia in Italia fossero lunghi lo sapevo, ma cent’anni mi sembrano un po’ troppi… Decidere uno scudetto dopo cent’anni è grottesco. Non valuto la legittimità della decisione, ma questi restano scudetti di carta, al massimo di cartone».

Ora però i romanisti sono arrabbiati: la Lazio ha pareggiato il conto degli scudetti…
«Ma no, non hanno lo stesso valore. Probabilmente non era giusto ai tempi assegnarlo a una squadra sola visto che c’erano i due gironi. Forse la cosa più giusta sarebbe stata non darlo a nessuno. Certo poi tirarla fuori dopo tutti questi anni è assurdo. Quanto vale quel titolo dopo cento anni?».

Non vale come uno vinto sul campo?
«Ha più che altro il sapore di un atto risarcitorio. Certo è una cosa che lascia un po’ in imbarazzo. E fa sorridere che servano centouno anni per decidere chi doveva vincere. Adesso non si può far finta che il tempo non sia passato. Non farò ironia su cose che per qualcuno hanno valore morale. Ma come fai a prendere una decisione cento anni dopo, dai…».

Ce lo chiederemo quando sarà ufficiale.
«Ecco, mi richiami quando sarà ufficiale. Fra quarant’anni».

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