La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Fiorentina-Roma, domenica al Franchi, sarà come un film: «La grande bellezza», dice Picchio De Sisti. Ci tiene ad essere chiamato così, invece che Giancarlo, perché quel soprannome gli è stato dato a Roma ma gli è rimasto anche a Firenze «nonostante volessero cambiarmelo in Trottolino. Ma suonava male».
Anni 60 e 70 tra Roma e Firenze, un tifo diviso a metà, domenica che succederà?
«Non chiedetemi pronostici perché non ne faccio da tempo ormai. Vedrò la partita, sempre se non avrò impegni improvvisi con i miei nipoti, ma mai come stavolta che vinca il migliore. Sarà una gara importante con una sceneggiatura ben scritta, come un film di cui tutti si ricordano. Le due squadre sanno giocare a pallone, hanno ottimi calciatori e, anche se credo sarà una partita a scacchi per come la imposteranno i due allenatori, alla fine vedremo giocate importanti».
Chi può decidere il match?
«Due nomi su tutti: Kalinic per la Viola, Pjanic per la Roma. Il croato è fortissimo, ne avevo sentito parlare ma non pensavo che potesse avere un impatto devastante come invece ha avuto. Miralem, invece, è uno dei centrocampisti più forti d’Europa».
Più o meno di De Sisti?
«Io dicevo la mia, ero bravo, ma Pjanic calcia le punizioni meglio di me. Anzi, le calcia proprio, io lasciavo ad altri».
Dzeko giocherà dall’inizio?
«Se sta bene la prima maglia è la sua».
Rischierebbe dall’inizio Pepito Rossi, che ieri ha segnato, sia pure inutilmente?
«Avrebbe tanto bisogno di vivere una notte indimenticabile, quando è a posto fisicamente negli ultimi metri è uno dei migliori in Italia, ma forse in questo momento ci sono altri più pronti. E poi mi fido di Paulo Sousa, mi ha stupito. Non pensavo potesse essere così bravo. Sa qual è la vera differenza tra Roma e Fiorentina in questo momento? La Roma è più forte ma vive con la pressione di una squadra costruita per vincere. La Fiorentina se la gode di più e questo si vede».
Dove la Roma è più forte?
«Negli uomini in generale e in attacco, dove ha gente imprevedibile. I viola, invece, sono più quadrati e difendono meglio. Inoltre la Fiorentina sa quando tenere palla e quando verticalizzare, sembra più precisa sui tempi di gioco. La Roma va a strappi e si affida ai singoli».
Di Garcia che pensa?
«A Roma si mettono in discussione tutto e tutti, lui è bravo, ma adesso deve fare qualcosa di importante con una squadra costruita per vincere».
Si aspettava che Fiorentina-Roma valesse per il primato?
«No. Senza nulla togliere ai giallorossi, che sono dove dovevano essere, se la sfida ha così importanza è merito del grande avvio della squadra di Sousa. Comunque andrà, è stata bravissima fin qui».