Al momento del gol Mattia Destro aveva una rete ogni 29 tocchi di palla. Il settimo sigillo, in 13 partite, lo fa essere ancora il capocannoniere della squadra in A ed è, a suo dire, la miglior risposta a chi lo critica. Rientrato in campo dopo quasi sei mesi d’assenza lo scorso 8 dicembre contro la Fiorentina, Destro è uno dei 15 marcatori della Roma, la squadra che, dopo il Milan (16) ha segnato con più giocatori: dei titolari, o almeno di quelli che giocano più spesso, mancano all’appello, oltre naturalmente a De Sanctis, Castan, Dodò e colui che, in questi ultimi due mesi di campionato, sarà uno dei titolari di centrocampo, cioè Taddei.
La legge del tre Davanti ai 35.000 dell’Olimpico e davanti ai tifosi speciali Strootman (che oggi si opera a Rotterdam e ieri ha twittato la foto mentre vedeva la partita) e Marquinhos (che ha fatto l’in bocca al lupo ai suoi ex compagni da Parigi), la Roma è tornata a segnare tre gol un mese dopo la partita vinta contro la Sampdoria: «L’importante erano i tre punti e ci siamo riusciti — le parole di Destro. Noi non dobbiamo guardare al Napoli, facciamo il nostro campionato pensando a vincere ogni domenica. Il nostro obiettivo? Mantenere il secondo posto». Da un marcatore a un altro: se Destro è di poche parole, Torosidis lo imita: «Sono felice per il gol, ma sono ancora più felice perché abbiamo conquistato tre punti molto importanti».
La strana coppia Per la seconda volta in stagione, Totti e Destro sono partiti insieme dall’inizio: due vittorie (la prima contro il Catania), sette gol realizzati. Possibile che Garcia li schieri così di rado insieme? Destro non si sbilancia: «Francesco è un campione, io sia in partita sia in allenamento devo cercare di fare i movimenti giusti ». Anche in azzurro? «Io — scherza Destro una coppia così la vedrei molto bene…».
Super Se l’attacco ride, la difesa, finora il vero punto di forza della Roma, ieri sera ha ballato. Tanto che in 90’ ha incassato gli stessi gol che, in casa, aveva preso in tutto il campionato. Decisive le parate dell’ex Morgan De Sanctis: «Qualsiasi cosa vorremo ottenere in questo campionato, sappiamo che non sarà una passeggiata. Le altre dietro vincono, ma anche non non siamo da meno. Io il migliore? Faccio sempre fatica a parlare delle singole prestazioni soprattutto le mie. Ma abbiamo saputo soffrire ». Chiude Nainggolan: «Tre punti fondamentali perché le partite vinte con difficoltà sono le più importanti».
Gazzetta dello Sport – M.Calabresi/C.Zucchelli