Morgan De Sanctis ai microfoni dell’emittente racconta la sua soddisfazione per la scelta di venire a Roma. “A 36 anni avevo capito di non far più parte del progetto del Napoli. Alla Roma mi si presentava l’occasione fondamentale per me: quella di disputare due anni ad altissimi livelli. E dato che questa squadra ‘deve’ rientrare sul palcoscenico internazionale, non ho avuto dubbi nello scegliere i colori giallorossi”.
La sua è stata una partenza col botto: da 8 anni non subiva gol nelle prime due giornate di campionato, mentre la Roma era da 7 che lasciava la propria porta inviolata nei primi 180 minuti della serie A. Una inversione di tendenza importantissima. “Nelle ultime due stagioni la Roma aveva scelto un modulo di gioco molto offensivo, ma prendeva tantissimi gol. E lo sanno tutti, nel campionato italiano vince chi prende meno reti. Logico che questa fosse per noi una priorità. Lo sono bene io: col Napoli l’anno scorso segnammo più della Juve, ma loro ebbero la miglior difesa e lo scudetto è andato ai bianconeri. Il tecnico Garcia ha lavorato molto su questo aspetto, coinvolgendo, come è giusto che sia, tutta la squadra. La difesa non è solo il portiere, non sono solo i 4 in linea davanti a me: è l’atteggiamento di tutti e 11, la disponibilità del gruppo al sacrificio, a chiudere gli spazi, a rendere la vita difficile a chi ti attacca. Finora ci siamo riusciti benissimo. Dobbiamo continuare su questa strada”.
E a proposito di Garcia, De Sanctis ne è rimasto folgorato positivamente. “Lo conoscevo per quello che aveva fatto al Lille e dunque sapevo che era un buon tecnico. Ma qui è un’altra cosa. E lui ha subito imparato l’italiano ed ha comunicato subito alla squadra il suo credo calcistico: un grande mix di autorevolezza e buon senso, con idee calcistiche molto interessanti”.
Poi su Francesco Totti: “Conoscevo il suo valore, ma lavorare con lui sul campo tutti i giorni ti dimostra quanto ci tenga al proprio mestiere e quanta passione metta per la Roma. Lui mi ha spiegato che dopo due anni di sofferenza per i tifosi, questa stagione non doveva essere sbagliata. Massimo impegno, massima disponibilità di tutti. Con Francesco che, da buon capitano, dà l’esempio allo spogliatoio”.
Una Roma unita, carica, determinata: dove può arrivare allo scudetto? “Calma, non esageriamo. Intanto siamo solo alla seconda giornata. E poi per il titolo vedo ancora la Juventus superiore a tutti. Io l’ho detto e lo ripeto: la Roma deve tornare in Europa. La speranza è che lo faccia con quella più chic, raggiungere la Champions sarebbe davvero un grande obiettivo”. E qual è quello di De Sanctis? “Il futuro per me è adesso. Due anni ad alto livello con la Roma, sperando di vincere il più possibile. Poi si vedrà. Mi piacerebbe fare una esperienza all’estero, magari negli Stati Uniti. Ma questi sono discorsi che affronterò, semmai, tra 24 mesi. Adesso per me c’è solo la Roma e la voglia di dimostrare il mio valore tutte le domeniche insieme ai miei compagni. Una squadra interessante, un bel mix tra giovani e gente esperta, con molti individualità eccellenti”.
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