Corriere dello Sport (L. Scalia) – È già tempo di rifinitura a Trigoria. Daniele De Rossi sta trasferendo gli ultimi concetti per presentarsi domani, di fronte al Monza, con la migliore Roma possibile. Al netto del fatto che Llorente ha recupero a differenza di Karsdorp, che non ci sarà domani per un trauma al ginocchio destro: l’olandese punta al rientro giovedì contro il Brighton.
Il ritorno alla difesa a quattro sembra la strada maestra dopo l’esperimento andato in scena contro il Torino, con la linea dietro composta da tre tenori (Mancini, Smalling e N’Dicka) come ai tempi di Mourinho. Al momento, ragionando in ottica di una Roma disegnata con il 4-3-3, le mosse più probabili sono: la conferma di Kristensen sulla destra anche se Celik spera nel sorpasso; il rilancio di Spinazzola sulla sinistra; l’investitura di Mancini e N’Dicka come pilastri il in mezzo.
Ma esistono pure altre piste. DDR potrebbe optare per la difesa a tre e mezzo, cioè con Smalling e N’Dicka in mezzo e Mancini invece spostato a destra sull’esterno e Angeliño dall’altro lato, più libero di spingere. La questione è dettata dall’abbondanza. Le scelte sono tantissime e variegate.
A centrocampo, a meno di imprevisti dell’ultimo minuto, non si cambia registro. Paredes, Cristante e Pellegrini hanno il posto assicurato sulla mediana. I primi due garantiscono la copertura necessaria al capitano. Che ha la possibilità di diventare un trequartista aggiunto, di inserirsi o di andare al tiro dalla distanza, una delle specialità della casa. Bove e Aouar sono comunque pronti a entrare in corsa. Renato Sanches? E in fondo alle gerarchie, ma non è una novità.
Capitolo attacco. Da vanti, dopo la panchina di lunedì spazio a Lukaku che sarà supportato da El Shaarawy e Dybala. Questo è un tridente che ha già dato parecchie garanzie nelle settimane precedenti. Azmoun, dunque, si dovrebbe accomodare inizialmente in panchina, per poi essere buttato nella mischia nel secondo tempo.