Ecco De Rossi, il tiramisù che serve come il pane

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) –  L’allievo, nelle partite che contano, non ha ancora superato il maestro. Il ragazzo, cioè Leandro Paredes, si farà, perché il talento c’è ed è pure tanto, ma questa Roma ha ancora bisogno ­ e parecchio ­ di Daniele De Rossi. In attesa che la società trovi il suo numero in agenda per chiamarlo e definire il rinnovo di contratto in scadenza a giugno (come Spalletti e come Totti), si parla di campo. E si parla di un giocatore che ha già superato i 2000’ (2136’ tra campionato e coppe in 28 partite) e che con la sua capacità di giocare davanti alla difesa, riesce a fare quel lavoro di filtro che a Paredes, regista con altre caratteristiche, ancora non riesce.

IL RITORNO – Contro la Lazio, Daniele è rimasto in panchina perché affaticato. Ufficialmente non aveva nulla, ma quando al 18’ della ripresa Spalletti ha tolto l’argentino e ha inserito al suo posto Perotti, arretrando Nainggolan, si è capito che non era pronto per giocare e non era, quantomeno, al massimo. Domani, invece, dovrebbe farcela ­ ieri si è allenato con il gruppo ­ con il belga, anche lui in gruppo nonostante una botta alla coscia destra, e Strootman costretti ancora una volta a fare gli straordinari. La Roma, dopo la batosta nel derby, ha bisogno di lui: per il lavoro che fa, necessario contro una squadra che ha segnato 60 reti, più di tutti in Serie A, e anche per l’apporto mentale che può dare.

SEMPRE PRESENTE – Domani ritroverà Sarri, un allenatore che lo incuriosisce e con cui ebbe anche un siparietto un anno e mezzo fa, quando c’era ancora Garcia: dopo che il guardalinee gli annullò un gol al San Paolo su assist di Rüdiger perché riteneva che la palla fosse uscita, Daniele si rivolse all’assistente con toni non proprio amichevoli, Sarri se ne accorse e si mise in mezzo dicendo: «Ma ti fai insultare così?». La cosa finì lì, quasi una sorpresa conoscendo il carattere fumantino dei protagonisti. D’altronde, De Rossi quando gioca contro il Napoli, protagonista lo è sempre per 90’: ha affrontato gli azzurri in 16 occasioni, di cui 14 in campionato e 2 in Coppa Italia, e non è mai stato sostituito. Otto i successi, 4 i pareggi e altrettante le sconfitte, ha segnato un gol all’esordio nel 4­-4 del 20 ottobre di 10 anni fa, e ha realizzato due assist, l’ultimo all’andata per il 3­-1 di Salah.

CHI SI RIVEDE – Quel giorno, vista l’assenza di Strootman, giocò con Paredes e la Roma fece una delle migliori partite dell’anno. L’argentino dovrebbe di nuovo sedersi in panchina. In campo, invece, ci sarà Hamsik, unico reduce, insieme a Daniele e a Totti, dei 22 che nel 2007 giocarono quella partita che segnò l’esordio di De Rossi contro il Napoli. In panchina, ieri come oggi, Luciano Spalletti.

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