Ore 19.56 di ieri sera. Sul profilo Twitter della Roma viene ufficializzata la formazione che sarebbe poi scesa in campo contro la Fiorentina. Prima sorpresa: confermato Goicoechea, panchina per il rientrante Stekelenburg. La lettura dell’undici prosegue velocemente e lo sguardo va alla composizione della mediana: Bradley, Tachtsidis e Florenzi. Possibile? Una rilettura veloce e la conferma: De Rossi non gioca.
Il «problema tattico», del quale aveva parlato Zeman alla vigilia, viene confermato dalle scelte del boemo. «Deciderò domani, io non ho scale gerarchiche: decido sulla base di quello che vedo in settimana. Ripeto il concetto: per me De Rossi è un ottimo giocatore, importante e spero che ci servirà», le parole sabato dell’allenatore. A conti fatti, De Rossi almeno in partenza ieri sera non gli è servito. O non lo ha convinto. Oppure Zeman ha preferito confermare gli uomini con i quali era reduce da tre vittorie consecutive. […]
Quale sia la risposta giusta, quello che è certo è che il feeling con la piazza è rimasto però solido. Ieri l’ennesima riprova. Alla lettura delle formazioni, poco prima dell’inizio della partita, la gente rimane incredula a non sentire il suo nome nell’undici di partenza. Qualche secondo e mentre nel settore dei distinti compare lo striscione «Daje Daniè, ricominciamo», l’Olimpico si unisce in un coro per De Rossi. Una netta inversione di tendenza rispetto a quanto ascoltato in queste ultime settimane nelle radio locali. La bilancia tra chi lo considera un giocatore sopravvalutato e strapagato e chi continua a non saper vedere una Roma senza Daniele, nel palcoscenico più importante, lo stadio, pende nettamente dalla parte del calciatore.
Dopo aver svolto il riscaldamento pre-gara nascosto dal paracollo che lascia intravedere solamente gli occhi, il rientro in campo per accomodarsi in panchina è accompagnato dallo stuolo di fotografi che provano a catturare un gesto, una smorfia o un eventuale moto di disappunto. Niente. De Rossi si siede vicino a Osvaldo. Inizia la partita. La Roma parte forte, si fa riprendere, vola sul 3-1 per poi tremare sul 3-2. Al 20’ della ripresa arriva il suo momento. Zeman lo chiama e lo fa entrare in campo insieme a Perrotta al posto del tandem Tachtsidis-Florenzi. Ancora una volta l’Olibmpico è tutto per lui. Due cori che inneggiano al suo nome e che uniscono curve e tribune. De Rossi è finalmente tornato.
Il Messaggero – S. Carina