Daniele De Rossi torna a parlare dopo le dichiarazioni che tanto hanno fatto discutere di ieri sera.
Il centrocampista giallorosso, infatti, insieme al ct Cesare Prandelli e a Barbara Moschini, capo ufficio stampa della Nazionale, prenderà parte alla conferenza stampa pre-allenamento, che ha subìto una variazione di orario causa maltempo, in vista del match di domani (ore 24) contro il Giappone.
Queste le sue parole:
Vuoi chiarire la tua posizione con Roma e la Roma?
Non c’è niente da chiarire. Se ci fosse, non è questo il momento. Ho fatto delle dichiarazioni che rivendico ma sarebbe irrispettoso nei confronti dei compagni se io mi distraessi troppo sul futuro. Il futuro è domani e con il Brasile e speriamo anche la semifinale e la finale.
In chiave Nazionale la tua tranquillità è un valore. Nella Roma c’è quella serenità ?
Non si tratta solo di serenità, non penso uno giochi bene solo per quello ma anche perchè è aiutato da un certo impianto, organico e dai compagni.
La serenità si costruisce negli anni. Quando è arrivato il mister la situazione non era delle migliori, eravamo arrivati negli appuntamenti non al meglio. Piano piano abbiamo ricostruito e con i comportamenti giusti ci si arriva alla serenità. Non basta quella ma è un buon ingrediente.
E’ sconfortante il predominio del calcio spagnolo?
Non è sconfortante. Ammettiamo con un pizzico di invidia che è abbastanza bello vederli e vederli continuare. Non si stufano di vincere. Personalmente non avevo considerato chiuso nessun ciclo spagnolo. Credo siano avanti ma non è detto che vincano sempre. Continuano a migliorare ma anche noi e continuiamo ad essere sempre noi ad arrivare in finale con loro, guardare l’Europeo e l’Under21 nostra nella finale di oggi. Noi siamo sempre lì.
Chi sarà il giocatore più pericoloso del Giappone?
Ne conosco 3-4. Penso il calciatore che gioca nel Manchester United, Kagawa. Sul Giappone credo abbia un’organizzazione molto diversa dal passato che gli permetterà di essere pericoloso anche contro di noi.
Mai avuto paura di perdere la Nazionale?
La certezza non ce l’hai mai. Il calcio va avanti, escono tanti giovani. Paura no perchè credo nelle mie potenzialità e capacità di rigenerarmi in queste competizioni ma soprattutto perchè ho sempre sentito fiducia e stima dall’allenatore e dai compagni. Ci sono stati momenti in cui ho ragionato anche su questo. Nulla è assegnato per grazia ricevuta.
Risponde anche Prandelli
Durante la stagione ci sono momenti per tutti dove la condizione fisica può condizionare il giudizio. Il pensiero su Daniele è sempre lo stesso, non gli chiediamo di essere l’unico costruttore di gioco. Gli chiediamo le cose che un centrocampista come lui deve fare.