L’ansia si è estesa a più livelli, come se un problema tirasse l’altro verso di sé. Il fattore è lo stesso: C. Contratto e Coscia. Daniele De Rossi non può dare garanzie alla Roma. Né sul futuro né sul presente. Perché non ha firmato il rinnovo e perché non ha smaltito l’infiammazione che lo limita da un mese e mezzo, precisamente dalla trasferta di Udine.
LA TRATTATIVA – Sul fronte del contratto sono attese novità nei prossimi giorni. “Quando sarà tutto deciso, parlerò chiaramente ai tifosi” ha annunciato De Rossi dopo la doccia di Catania, lasciando nuovamente aperto il dibattito: dice così perché firma? Dice così perché ha scelto di andare via? Le parole successive “Vincere con questa squadra è il mio sogno, la maglia della Roma è una seconda pelle” farebbero propendere per un’interpretazione ottimistica. (…) Con o senza bonus, commissioni, clausole: ieri si è diffusa l’indiscrezione (la numero enne, dall’inizio della trattativa) secondo la quale l’accordo sarebbe a un passo, sulla base di sei milioni all’anno fino al 2016, con opzione per un’altra stagione e clausola di rescissione (intorno ai dieci milioni, si sussurra). Le prossime mosse di Baldini e del procuratore Berti confermeranno o smentiranno l’ultima verità.
L’INFORTUNIO – A complicare le cose c’è il guaio all’adduttore destro, una pericolosa anticamera di pubalgia. Verrebbe da dire che piove sul bagnato, visto il diluvio di Catania. De Rossi non si risparmia mai, è pronto a giocare in qualunque situazione a testimonianza che sta dando tutto se stesso alla Roma, però il problema non è stato risolto con le terapie e il lavoro differenziato. I medici di Trigoria stanno gestendo con molta cautela l’infiammazione, per evitare che degeneri nel malanno più infido che possa capitare a un calciatore. Ma così De Rossi perde allenamenti preziosi – dall’inizio dell’anno ne ha saltati parecchi – e fatica a mantenere lo standard eccellente di rendimento che ha avuto in questa stagione. (…)
LA SQUALIFICA – E l’ansia a doppia gittata potrebbe coinvolgere altri elementi del fattore C: il Cartellino e il Cambio di Catania. Che lo escluderanno dagli ultimi 25 minuti della prosecuzione da giocare l’8 o il 15 febbraio e gli toglieranno anche un’altra partita per squalifica (ancora ignota, dipenderà dalle prossime ammonizioni perché la diffida resta). Ma forse non tutto il male viene per nuocere: “Potrebbe essere positivo far riposare De Rossi” spiega Luis Enrique. Perché la Roma non può permettersi di perderlo. Né adesso né mai.
Corriere dello Sport – Roberto Maida