La Repubblica (M. Juric) – “Dybala finché sta in piedi lo faccio giocare”. Più che un’indicazione di formazione, quella di De Rossi sembra essere il dogma della sua Roma. Senza Dybala non gioco. E sarà così anche questa sera all’Olimpico contro la Juventus, nella sfida fondamentale per la qualificazione alla prossima Champions League. Dopo sconfitta con il Leverkusen non c’è tempo né di guardare indietro, né di pensare già all’impresa da compiere al ritorno. Perché la Roma contro i bianconeri ha “bisogno di punti, siamo convinti di potercela fare, abbiamo bisogno di una prova eccezionale dei nostri giocatori e dei nostri tifosi, dobbiamo arrivare fino in fondo sempre insieme a loro”.
Perché l’Atalanta preme e aspetta la scontro diretto domenica prossima. Così come i giallorossi vogliono a tutti i costi giocare la Champions la prossima stagione. Questa sera sarà comunque turnover, a partire dalla difesa completamente stravolta. Fuori il colpevole Karsdorp, insieme a tutti suoi compagni di reparto. Mancini, uscito malconcio dalla sfida di giovedì, riposa. Al suo posto Llorente. Così come Smalling che lascia spazio a Ndicka. A destra torna Celik, mentre a sinistra si rivede Angelino. A centrocampo fiducia a Paredes, Cristante e Pellegrini. In attacco con Dybala, ci sarà Lukaku e Zalewski, in vantaggio su El Shaarawy.
In attesa di firmare il rinnovo promesso dai Friedkin e annunciato con un comunicato lo scorso 18 aprile, De Rossi indica la strada per il futuro: “Ho parlato con i presidenti venerdì proprio del modello Bayer. Il Leverkusen non ha mai vinto niente in Germania, ha sempre fatto ottime squadre e venduto per alimentarsi. Però hanno lavorato in una direzione giusta. Quando parlo di modello parlo delle caratteristiche fisi- che e tecniche di individualità, potrebbero essere cose che chiederò a giugno”. Al nuovo direttore sportivo che verrà annunciato la prossima settimana. Si va sempre più verso una figura che dà del tu agli algoritmi e al modello promosso da De Rossi.