Il Tempo (A.Austini) – «Spero che De Rossi realizzi quello che sono riuscito a realizzare io. Siamo le ultime bandiere rimaste». Parole di Francesco Totti rivolte al suo «fratellino» romanista. Due giocatori così attaccati alla squadra e alla maglia in Italia non ce l’ha nessuno, ma non resta molto tempo per goderseli. Il capitano ha il contratto in scadenza e ha compiuto 39 anni, Daniele ne ha 32 e chiamarlo «capitan futuro» sta iniziando a diventare ridicolo.
A Garcia interessa il presente che potrebbe restituirgli la vetta del campionato ma domani in casa della Fiorentina non potrà contare su nessuno dei due calciatori-simbolo. Totti si è arreso da un pezzo all’idea di star fuori almeno un’altra settimana (se va bene), De Rossi ha fatto l’«eroe» – come ha detto Rudi – a Leverkusen segnando la sua prima doppietta in Champions e restando in campo fino all’ultimo nonostante un fastidio all’adduttore: ora ne paga le conseguenze ed è in fortissimo dubbio per la partita di Firenze. Ieri si è allenato a parte, il problema muscolare non è grave ma troppo recente per rischiare una probabile ricaduta, così oggi non sarebbe affatto una sorpresa vederlo fuori dai convocati.
È proprio il caso di dirlo, De Rossi si ferma sul più bello, con tre gol realizzati su palle inattive in due partite, giocate di nuovo nel suo vero ruolo di mediano davanti alla difesa. Finora è stato titolare in tutte e undici le gare disputate, Garcia gli ha risparmiato solo i 24 minuti finali di Verona all’esordio perché non stava benissimo e ora gli concede un turno di riposo per utilizzarlo nelle prossime sfide altrettanto importanti.
Senza DDR al centro, aumentano le responsabilità di Pjanic, l’altro trascinatore del momento. Dal suo piede sono partiti tutti e tre i palloni che hanno portato ai gol di De Rossi, oltre a ben quattro punizioni vincenti su sei calciate e un altro gol su azione a Palermo. Domani sarà lui il regista della squadra e gli spetterà anche la fascia di capitano mancando i due romani e Keita. Per anzianità il quarto in grado è Pjanic, l’unico superstite della prima campagna acquisti dell’era americana.
Nainggolan dovrà coprirgli le spalle, mentre dalla posizione di Florenzi dipenderà il modulo: probabile che Garcia parta con un 4-4-2 modificabile facilmente in 4-4-1-1 o 4-2-3-1, dove Iago Falque si dividerà le fasce con l’esterno romano e Gervinho agirà in attacco al fianco di uno tra Dzeko (favorito) e l’ex viola Salah.
In difesa sicuri del posto solo Manolas e Digne, a destra Torosidis è in vantaggio su Maicon mentre Castan si aspetta di tornare titolare al posto di Rudiger.