Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intervistato da Sky Sport dopo Belgio-Italia. Queste le sue parole:
“Il discorso di esserci o meno era un punto interrogativo, anche se era dato dal fatto che mi sono infortunato 2-3 volte quest’anno. Stasera ero stranamente sicuro che uscisse qualcosa del genere nonostante la forza del Belgio. I miei amici a Roma si sono giocati la casa sul Belgio ma ho detto loro di stare attenti perché siamo ben organizzati. Abbiamo fatto un grande lavoro, va riconosciuto alla squadra, non so come andrà a finire ma ci teniamo. Si è formato un gruppo incredibile, sono tutti bravi ragazzi, attaccati a questa avventura come dovrebbe essere sempre in Nazionale. Non c’è nessuna testa che ragiona diversamente dall’obiettivo finale, è piacevole stare con loro. Si sentiva questo trasporto anche prima della partita. Conte? La sua è cultura del lavoro, ricerca maniacale del dettaglio e della giocata che può mettere in difficoltà l’avversario, ogni volta diverso da quella prima ed è affascinante per noi seguirlo. Non abbiamo fatto ancora niente, in Brasile eravamo partiti così ma siamo usciti in maniera indecorosa“.
Queste altre parole del centrocampista azzurro riportate da ilmessagero.it: “Pjanic da quando è arrivato a Roma è stato un compagno esemplare e un professionista impeccabile, si allenava anche quando era malato e ha giocato spesso anche con le infiltrazioni. Mi dispiace che sia andato a rinforzare una rivale ma gli vorrò sempre bene. Pjanic non è una bandiera, le bandiere sono altri, se così sarebbe rimasto a Lione. Il calcio al giorno d’oggi è questo e la Roma comunque resta un bene supremo. Nella sua cessione non c’è stata responsabilità da parte della società, la clausola è stata pagata. Non penso che venga ceduto anche Nainggolan ma non mi fate fare il mercato della Roma. Io sono qui per l’Europeo. I tifosi arrabbiati? La gente fa quello che vuole“.