La Repubblica (F.Ferrazza) – Difficile trattenere le emozioni, difficile per Totti e per tutti non piangere. L’Olimpico è un concentrato di amore, una massa colorata di giallorosso e di una quantità infinita di numeri 10. Lo indossano davvero tutti quanti, e viene srotolato anche in mezzo al campo, sopra una maglia gigantesca, che nessuno ha la forza di levare. Anche quando il cerimoniale della festa è terminato. La Roma batte il Genoa con grande fatica (3-2), conquista l’accesso diretto alla Champions League della prossima stagione. Ma le lacrime scendono a fiumi, e si capisce subito che il momento è di quelli storici, che nessuno dimenticherà. «Lui ha vinto in un’altra maniera, ha vinto uno scudetto unendo una città che si disunisce per tutto. Lui unisce». È Daniele De Rossi – ieri in gol – a riconoscere la grandezza del compagno di squadra, lui che ne è l’erede diretto. «Posso capire cosa vuol dire rimanere tanti anni in una squadra che non sempre ti permette di vincere quello che vorresti. Totti non è mai stato normale per la Roma». Il numero 16, in scadenza, è in attesa di rinnovare il suo contratto. «Ma oggi non dobbiamo parlare di questo, oggi siamo tutti solo per Francesco, si parla solo di questo. Ci tengo e ci ho tenuto che oggi si parlasse solo di questo. La partenza di Spalletti? Aspetto lo dica lui. Ho sentito tanta gente felice per il suo addio, l’augurio che posso fare è che il prossimo 28 maggio saremo felici allo stesso modo. Dubito che qualsiasi tecnico arriverà, possa fare meglio di lui. Oggi però anche lui diventa meno importante, oggi parliamo di Francesco, fatemelo godere: per me, al di là del capitano, è un amico che non vedrò più quotidianamente».
Sarà Eusebio Di Francesco – a meno di un clamoroso cambio d’idea – a sedere sulla panchina della Roma nel dopo-Spalletti. E chissà se l’arrivo di un vecchio compagno di squadra potrà aiutare Totti a restare in società con il cuore più leggero. Nei prossimi giorni incontrerà Pallotta – ieri sera commosso a bordo campo e fischiatissimo dai tifosi – per cercare di capire quanti margini ci siano per trovare un ruolo dirigenziale che vada bene a entrambi. Francesco poi valuterà, lasciando comunque uno spazietto aperto alla possibilità di andare a giocare lontanissimo da Roma (Dubai o Miami). In mezzo a tutta la serata di festa, si è infortunato Palmieri, con una sospetta lesione al ginocchio sinistro. Mentre si gode il suo trentanovesimo gol stagionale Edin Dzeko, che supera anche Higuain come record stagionale di reti in Italia. Il bosniaco, in attesa del secondo figlio dopo la nascita della primogenita Una, si gode il momento sperando che il nuovo allenatore decida comunque di puntare su di lui, ripartendo da un bottino così importante di gol. La parte del cattivo tocca a Pallotta: «Il nuovo stadio? Dovrebbe essere pronto nel 2020 e se non sarà così ci sarà un nuovo proprietario perché io non sarò più da queste parti e tornerò a casa».