Corriere della Sera (M. Ferretti) – C’è un dato che, se preso per il verso giusto, aiuta a capire che cosa sta accadendo nella Roma targata Daniele De Rossi. Nel secondo tempo della partita di Frosinone, la squadra ha giocato sia senza Dybala, in panchina, sia senza Lukaku, sostituito durante l’intervallo. E senza quei due, la Roma ha segnato (altre) due reti e ha vinto in scioltezza la partita.
Questo, ovviamente, non significa che la Roma può fare a meno di Dybala e/o Lukaku, ma semplicemente che si può vincere anche senza di loro. A Bologna, senza Lukaku squalificato e senza Dybala infortunato, la Roma beccò 2 pappine e tornò nella Capitale con zero punti: il Frosinone non vale la squadra di Thiago Motta, però il dato ciociaro resta e, due mesi dopo Bologna, sta lì a dare ulteriore sostanza alla cura DDR. Che continua a guidare la Roma con coraggio, competenza e coerenza. E con la personalità che gli veniva riconosciuta da calciatore.
Coraggio per le scelte, anche quelle sbagliate; competenza nella correzione delle scelte, soprattutto quelle sbagliate; coerenza nella proposta di calcio; personalità nel non guardare in faccia nessuno al momento delle scelte, rivelatesi poi giuste o addirittura sbagliate. Perché anche sbagliando, si impara a non sbagliare. E con un ds al fianco, cioè uno che lo supporti e che lo protegga, la crescita di DDR e/o della Roma di DDR potrebbe essere più rapida.