Leggo (F. Balzani) – On fire, come si dice in questi casi. Il day after del derby, ha gli occhi cristallini di Daniele De Rossi vincente due volte all’esordio in una stracittadina: nel 2003 da calciatore, oltre vent’anni dopo da allenatore. Un successo quello di sabato che vale doppio per la Roma tornata a vincere contro la Lazio dopo 2 anni e ora vicina al quarto posto del Bologna fermato dal Frosinone. Non solo, anche la sconfitta dell’Atalanta contro il Cagliari di Ranieri rilancia i giallorossi verso la Champions. La certificazione dell’ottimo lavoro di De Rossi che ha ottenuto 26 punti in 11 partite, nella storia della Roma solo Garcia e Di Francesco avevano fatto meglio. Nessuno di loro però era subentrato in corsa come Daniele chiamato ad ereditare il fardello di uno come Mourinho.
Numeri non casuali. Perché la squadra vista nel derby ha incarnato non solo i dettami tattici del nuovo allenatore, ma anche il suo modo di stare in campo: con carattere e intelligenza. Tutti segnali chiari mandati ai Friedkin per un rinnovo che in condizioni normali non sarebbe in dubbio. Anche il post della Souloukou, dedicato proprio all’esultanza di DDR subito dopo il derby, sembra emblematico. Chi non ha dubbi sono tifosi e giocatori. La Curva ha dedicato al tecnico addirittura la coreografia: la frase “Sei tu l’unica mia sposa, sei tu l’unico mio amor” appariva infatti sulla fascia da capitano di De Rossi. La squadra è compatta, tutta dalla parte del suo allenatore.
Anche l’ex presidente Rosella Sensi non ha dubbi: “Il suo posto è qua, e spero lo sarà a lungo”. Discorsi da rinviare a maggio, ma oggi tutto lascia pensare al rinnovo. Ieri tutti a Trigoria sotto un sole quasi estivo. Pacche sulle spalle, qualche scambio di meme in stile derby, poi concentrati in campo perché c’è la sfida al Milan da preparare.