Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, ha parlato in conferenza stampa insieme al ct dell’Italia Ventura in vista dell’impegno della Nazionale con l’Olanda. Queste le parole del numero 16:
Sei pentito di non aver vinto con la Roma?
Mi dispiace, ma vivo bene la mia permanenza alla Roma. Quando ho fatto la scelta, anche se ero giovane e l’ho dovuta poi riconfermare, l’ho fatta per un motivo ed ero consapevole che professionalmente forse non era la cosa migliore, se la vediamo da un punto di vista puramente professionale ed extrasentimentale non era il massimo della scelta. Questo lo sapevamo tutti, dispiace perché ci siamo andati vicino tante volte e quando succede così significa che sei ancora molto lontano. Nessun rimpianto, quello viene quando sei a casa sul divano a guardare una finale di Champions o qualche altro grande match europeo e dici ‘peccato non aver mai giocato una partita così’. Tutto qui, le soddisfazioni da quel punto di vista le ho vissute con l’Italia, ma anche qualche serata di gloria l’ho vissuta con la Roma, questa è stata sempre la nostra dimensione.
Il futuro della Nazionale?
In questo gruppo ho la sensazione che ci siano dei giovani destinati a stare in Nazionale per molti anni. Donnarumma? È una certezza, così come Verratti o Belotti e Immobile. Gagliardini penso che sia destinato a diventare un pilastro di questa nazionale, già dalla prima volta che l’ho visto giocare ho visto subito che avesse qualcosa di diverso dagli altri.
Paragoni col 2006?
Non sarebbe saggio fare parallelismi con la Nazionale del 2006. Posso dire che assomigliamo al gruppo di Conte, per caratura del tecnico e del gruppo stesso.
Obiettivi?
Inseguiamo certamente il sogno del Mondiale, altrimenti non saremmo qui. Ricordo che nel 2006, quando eravamo con Lippi, il titolo non era una cosa vicina, ma poi è successo.