Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Non è certo un caso che la Roma per rinforzare il reparto difensivo negli ultimi giorni di mercato abbia prima cercato Kevin Danso e poi Mario Hermoso. Entrambi i difensori centrali sono dei professionisti della difesa a tre, modulo con cui hanno giocato rispettivamente al Lens e all’Atletico Madrid. È chiaro che Daniele De Rossi voglia utilizzare questa tipologia di gioco in determinate partite per cercare di dare equilibrio alla squadra ma al tempo stesso anche un supporto maggiore alla difesa quando verrà schierato un reparto offensivo meno di contenimento. Hermoso era il pilastro della difesa di Simeone, messo al centro dei tre e attento sia nella fase di copertura sia all’impostazione con un sinistro educato e preciso nei passaggi sia interni sia lunghi.

“La squadra rigetta la difesa a tre”, aveva detto DDR lo scorso marzo, adesso invece ha le caratteristiche giuste per abbracciarla e lo ha ammesso anche dopo la sfida contro la Juventus quando ha parlato dell’impiego di Dybala e Soulé: “Giocare con più difensori e più centrocampisti muscolari li aiuterà certo a supportarli. Quella dello Stadium è stata una scelta tattica. A volte si alterneranno, e penso che tre centrali difensivi potranno aiutare meglio la coppia”. Una soluzione tattica in più quindi per il tecnico giallorosso che dopo aver utilizzato l’assetto a tre nel secondo tempo contro l’Empoli, con Angeliño accanto ai centrali, può lavorare maggiormente nelle prossime settimane sulla nuova soluzione.

E allora il trio del reparto sarebbe composto da Mancini a destra, Hermoso al centro e N’Dicka a sinistra. Lo spagnolo leader della difesa e pronto a guidare il terzetto nei movimenti ma al tempo stesso anche a sganciarsi per impostare l’azione dal basso, ciò che è particolarmente mancato in queste partite – anche domenica sera allo Stadium contro la Juventus – e che sarà una novità quando Hermoso sarà pronto a giocare. Nella difesa a tre ma non solo. Perché il mancino può naturalmente essere impiegato anche nel reparto a quattro, quando servirà dare riposo a uno dei due attualmente impiegati viste le tante partite ravvicinate tra campionato e coppe.