Corriere della Sera (G. Piacentini) – È andata più o meno come se l’aspettava Daniele De Rossi, la sua prima sfida europea sulla panchina della Roma. A Rotterdam i giallorossi pareggiano 1-1 col Feyenoord e si giocheranno il passaggio agli ottavi di finale di Europa League giovedì prossimo all’Olimpico, stavolta con il supporto dei propri tifosi. “Ma i tifosi – le parole del tecnico – non entrano in campo e le squadre forti vincono ovunque. Era una partita difficile, sapevamo che sarebbe potuta andare così: loro sono una squadra forte palla al piede. Prima della partita ho detto ai giocatori che ero sicuro che avrebbero fatto una buona prestazione, e credo che il pareggio sia il risultato giusto”.
Ancora una volta la Roma ha subìto un gol per un errore di posizionamento dei difensori. “Non mi va di sottolineare l’errore, di base ho sbagliato io. Essendo arrivati in corsa non c’è molto tempo per provare tutto, però se prendiamo spesso e volentieri questi gol vuol dire che l’allenatore deve lavorarci di più e meglio. Ora tornerà anche Ndicka e avremo modo di farlo”. Sulle prestazioni dei singoli. “Zalewski ha fatto due buoni spezzoni di gara contro Cagliari e Inter, per cui gli ho dato più spazio e credo in lui. Dybala? Nel secondo tempo abbiamo preso in mano il gioco perché si è messo più centrale a far girare palla. Gli chiedo sempre di più perché è un campione. Più sono bravi e più voglio da loro”.
Ha fatto lo stesso con Lukaku, che ha ripagato la fiducia con un gol. “È uno dei giocatori più forti al mondo in quel ruolo. Accontentarci è sbagliato, ma le prestazioni le ha sempre fatte: il gol prima o poi sarebbe arrivato. È un giocatore nato facendo gol, a 19 anni aveva già 100 reti in Premier League. Lui deve riuscire a segnare anche quando ha l’uomo addosso, sono contento delle sue prestazioni. Se sarebbe stato titolare nella mia Roma? Lì c’era un centravanti (Dzeko, ndc) che giocava in modo completamente diverso e serviva anche tanti assist: avrebbero potuto giocare insieme”.