La tensione taglia l’aria. È il giorno del derby che vale la Coppa Italia, Roma contro Lazio: cornice dell’evento più sentito della storia recente dei due club per la prima volta contro in una sfida che vale il trofeo, una città blindata. Oltre duemila agenti in servizio, con rinforzi provenienti da tutta Italia incrementati nelle ultime ore: misura indispensabile, per tentare di garantire la sicurezza fuori dallo stadio e nelle aree della festa dopo il fischio finale, soprattutto in concomitanza con un evento come le elezioni che porteranno, da stamattina, più di due milioni di romani a scegliere il sindaco della capitale. In più, a intasare ulteriormente una giornata già straordinariamente carica, la visita del Papa alla chiesa dei Santi Elisabetta e Zaccaria in zona Prima Porta.
E a caricare ulteriormente la vigilia e gli animi delle due tifoserie hanno contribuito, ieri, la diffusione di notizie sulle minacce ricevute da alcuni giocatori del-la Lazio, cui sarebbe stato intimato di “perdere la partita”. Notizie rese note dall’ufficio stampa del club, che hanno suscitato la reazione infuriata di questura e Viminale. Dalle 18 di ieri le forze dell’ordine hanno iniziato la bonifica dell’area intorno allo stadio Olimpico che da oggi alle 13 sarà off limits per tutti: I tifosi delle due squadre sono d’accordo per recarsi allo stadio in cortei separati ed evitare contatti nel pre gara mentre un elicottero vigilerà dall’alto. Ma più che la sicurezza dei 58 mila spettatori che prenderanno posto all’Olimpico, l’attenzione delle forze dell’ordine è altissima per quanto potrà accadere nelle piazze della festa: piazza del Popolo, piazza Venezia e Circo Massimo, sono solo alcuni dei punti della città che gli uomini in divisa dovranno blindare. Almeno quanto le aree dei megaschermi attrezzate nei teatri Atlantico-zona Eur e dedicato ai supporter biancocelesti — e “Tendastrisce” di via Perlasca (per i romanisti), cui affluiranno complessivamente oltre 4 mila i tifosi. Abbastanza per sollevare l’allerta.
La stessa che tengono elevata le forze di polizia: nel vertice di venerdì con il vice questore vicario e il vice capo gabinetto i sindacati Anip — Italia Sicura e Aspil hanno sollevato problemi determinanti nella gestione della sicurezza in un evento teso come il derby di oggi. Prima di tutto il rischio di vedere impiegati funzionari “coinvolti in procedimenti per penali reati connessi alla gestione dell’ordine pubblico o protagonisti di scarsa professionalità”, come si legge nella nota diffusa. I due sindacati avevano invitato alla distribuzione di radio portatili collegate al canale della questura tra gli ufficiali di carabinieri e finanza per coordinare le operazioni: la questura si è però riservata di decidere. Ma gli agenti in campo si troveranno a operare anche senza interfono, nonostante 70 di questi strumenti fossero utilizzabili, magari soltanto nelle aree più a rischio. «Speriamo — il pensiero del segretario provincie Anip Filippo Bertolami — che nonostante presupposti sfavorevoli tutto vada per il meglio. Ma da lunedì certe omissioni non saranno più tollerate dal sindacato»
Repubblica.it – Matteo Pinci