REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) – Il giro di vite è previsto dalla prossima stagione: alle norme attuali se ne aggiungeranno altre e il Daspo sarà esteso ad altri casi e reso ancora più duro. Credo, e l’ho detto, che basterebbero le regole attuali, se rispettate: ma si sa, purtroppo, che quando succede qualcosa di particolare (e la finale di Coppa Italia lo è stata), ecco che si studiano subito leggi più severe. E’ soprattutto il mondo della politica, sovente distratto, a chiederle: il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in campagna elettorale, aveva promesso addirittura il Daspo a vita. Ma non è possibile, gli è stato spiegato, perché una misura del genere sarebbe anticostituzionale. E’ stato studiato quindi dall’Osservatorio del Viminale, e andrà presto all’approvazione del consiglio dei ministri (ma non questo venerdì), un pacchetto di misure per la prossima annata che è stato condiviso e approvato dallo stesso Alfano: fra queste anche il Daspo di gruppo e preventivo, oltre che il Daspo esteso a 8 anni (ora il massimo è 5) in caso di recidiva.
Già adesso molti Daspo sono annullati dai Tar: che succederebbe in futuro? Secondo fonti del Viminale, il Daspo di gruppo e preventivo potrebbe essere utile per rompere il muro di omertà (basta vedere i fatti di Tor di Quinto con decine di persone che sanno e non parlano), oltre ad evitare che i tifosi perbene si mischino con quelli violenti, e in cerca di guai. Esempio: se in pullman prima della partita si scoprono mazze (o petardi o fumogeni o bombe carta), tutti i passeggeri del pullman vengono identificati e daspati, impedendo loro di andare allo stadio. Lo stesso in caso di devastazione di un autogrill. Ma se il nonno col nipotino non è sceso dal bus e nell’autogrill non ci ha messo nemmeno piede? Viene daspato lo stesso perché si è fatto coinvolgere. Sono molto perplesso.
I Daspo in essere adesso sono quasi 5.000: quanti saranno in futuro? E che ne pensano i tifosi di questa nuova stretta? I gruppi ultrà, non molto tempo fa, si erano trovati a Roma e avevano chiesto ai politici, ad alcuni politici (altri non si erano nemmeno fatti vedere), misure meno dure, l’abolizione della tessera del tifoso e la cancellazione del Daspo. Ecco la risposta. Il problema dei tifosi è che non hanno rappresentanza, e a volte sono anche divisi e in guerra fra loro. Ma a chi propone di abolire tutti gli striscioni e di sciogliere i gruppi ultrà, rispondo che mi sembra una follia: bisogna, semmai, isolare i violenti che esistono e che creano danni a tutti, anche agli ultrà che vorrebbero solo tifare per la loro squadra in maniera “forte”, semmai, ma rispettando le leggi. Bisogna che i tifosi perbene comincino davvero a fare la loro parte, come successo allo Juventus Stadium nell’ultima gara di campionato. Bisogna che chi fa cori razzisti, o contro i napoletani, sia isolato e si renda conto della sua stupidità.
Da fine febbraio intanto il presidente dell’Osservatorio del Viminale, Pasquale Ciullo, è andato in pensione (ma il suo appare ancora sul sito): il capo della polizia, Alessandro Pansa, non ha ancora nominato il suo sostituto ma la “squadra” funziona lo stesso e ha studiato questo nuovo pacchetto di misure con il suo vicepresidente Armando Forgione e il vicepresidente operativo Roberto Massucci, ora in Brasile con gli azzurri. Su richiesta di Alfano e Pansa. L’Osservatorio ha fatto il suo lavoro: ma Figc e Lega A che dicono?