Ebrima Darboe ha rilasciato un’intervista al portale RFI parlando della sua Nazionale, il Gambia -che affronterà il Camerun nei quarti di finale della Coppa d’Africa-, dell’arrivo in Italia e di José Mourinho. Queste le sue parole:
Quando eri piccolo, nel tuo villaggio di Bakoteh, avresti mai pensato di giocare la coppa d’Africa?
Quando ero bambino, volevo giocare in Europa, essere conosciuto e giocare per il mio paese. Sapevo che sarei diventato un professionista, ma non immaginavo che sarebbe successo tutto così in fretta. Giocare la Coppa d’Africa con il Gambia è un grande sogno che si è avverato. Ci credevo, anche se sapevo che sarebbe stato difficile. Ho sempre pensato che un giorno la Gambia avrebbe disputato la competizione e magari anche la Coppa del Mondo un giorno. Non è il talento che manca lì, sono i mezzi, e ora sempre di più i giovani gambiani hanno l’opportunità di farsi vedere.
Cosa ti ha fatto credere che saresti diventato un calciatore?
La fede. Ci ho creduto fortemente. Mi fidavo delle mie qualità e sapevo di dover lasciare il Gambia. E’ servito coraggio per partire e riprendere a giocare una volta arrivato.
Quando hai messo piede in Italia cosa hai pensato?
Ho ringraziato Dio migliaia di volte, ma nulla poteva essere peggiore di quello che ho vissuto nel viaggio. Il mio obiettivo era quello di studiare e diventare calciatore. Mi hanno accolto benissimo e poi ho conosciuto persone che mi hanno introdotto nel calcio.
Com’è essere allenati da Mourinho?
Incredibile. Quando ho saputo che avrebbe allenato la Roma è stato come un sogno. Mi sono detto: “Non è il Mourinho che guardavo da bambino in Gambia nei classici Barca-Real”. Ho immaginato di tutto nella vita ma mai di poter essere allenato da José Mourinho.