Daniele Verde scriveva sul profilo Facebook una dedica alla donna più importante della sua vita, Patrizia: «Non hai mai mollato, ci hai sempre creduto e ci credi ancora. E io non mollerò. Ti renderò felice mamma». APalermo ha realizzato il primo obiettivo: debuttare in serie A. Punto di arrivo di un ragazzino e di partenza di un calciatore. Non era la prima volta che andava in panchina con la Roma dei grandi. Ma neanche all’ottavo tentativo pensava che sarebbe arrivata la volta buona. «Quando Garcia ha indicato nella mia direzione credevo chiamasse Maicon. Invece no, toccava a me. Mi tremavano le gambe», racconta Verde, che proprio pochi giorni fa aveva festeggiato l’acquisto della sua prima macchina: una Smart. E’ in questa freschezza umile l’essenza di un ragazzo felice delle gioie semplici. Un diciottenne sensibile, oltre che bravo con il piede sinistro. Quando ha firmato in gran segreto il primo contratto (2018) da professionista, in estate, ha ragionato subito da uomo maturo: «Che bello, posso mandare dei soldi a casa per aiutare la mia famiglia» diceva ai compagni.
Corriere dello Sport