Corriere della Sera (M. Ferretti) – Dice: dopo tre vittorie contro squadre impegnate nella lotta per non retrocedere, per Daniele De Rossi contro l’inter arriva la prova della verità. In che senso, scusate, prova della verità? Premesso che non era assolutamente scontato che la nuova Roma battesse Verona, Salernitana e Cagliari, e non solo per la situazione ereditata da DDR a Trigoria, in che modo domani la prova della verità sarebbe superata?
Battendo la migliore squadra italiana, capolista del campionato con 4 punti in più (e una gara in meno) della seconda? Prova della verità archiviata con un sorriso se la Roma di De Rossi non dovesse cedere il passo a un’Inter che in trasferta va più veloce che a San Siro, media-gara di 2,64 punti lontano da Milano contro i 2,55 casalinghi? Urgono chiarimenti. E meno frasi fatte, forse.
Qualora la Roma non dovesse infliggere all’Inter la seconda sconfitta del torneo, sarebbe davvero una bocciatura per il suo nuovo allenatore? Che, al di là delle tre vittorie di fila, continua a non avere la bacchetta magica. L’Inter è nettamente più forte della Roma di De Rossi così come lo era della Roma di Mourinho: la «prova», paradossalmente, potrebbe già essere superata portando a referto due tiri verso la porta di Sommer.
Lo scorso 29 ottobre lo svizzero fu costretto, ricordate?, a sporcarsi i guanti
soltanto una volta, su un colpo di testa di Cristante. Questa è la verità. Provala.