Sono le 22.41 quando Orsato di Schio fischia, finalmente, tre volte e decreta la vittoria giallorossa contro il Napoli. Un altro successo, ancora più grande per il livello dell’avversario, per dimostrare che la Roma c’è e vuole dire la sua. Gli stessi sentimenti provati da Daniele De Rossi, stratosferico anche ieri sera. Il salvataggio sulla linea dopo la conclusione di Pandev deviata da De Sancits, con annessa rincorsa infinita partita da metà campo, è l’istantanea del match ma ieri De Rossi è stato molto, molto di più.
Presente su ogni pallone napoletano da sporcare, si è sdoppiato ergendosi al ruolo di terzo centrale difensivo e mediano di rottura allo stesso tempo. Potremmo ormai parlare di Due Rossi più che De Rossi. Leader nelle concitate fasi di gioco come nei momenti di pausa, ad esempio quando ha urlato alla panchina e a Gervinho di decidere in fretta se rientrare in campo o dare il via al cambio perché non c’era ulteriore tempo da perdere ed era necessario essere in 11 “per andare in porto col vessillo” come avrebbe detto ‘Ago’.
Finisce la gara e De Rossi corre sotto la Curva, la sua Curva. Si toglie la maglia lanciandola in mezzo alla gente della Sud e quando si volta le telecamere colgono i suoi occhi. Luccicanti. Rossi. Carichi d’amore. Occhi di chi vorrebbe esplodere in lacrime di gioia perché, come ogni tifoso, dopo annate come le ultime tre trascorse ci sono una rabbia e una voglia di riscatto dentro che non finiscono mai. Occhi di chi, a telecamere e microfoni accesi, deve giustamente dire che ‘non abbiamo fatto ancora niente’ ma stessi occhi di chi, certamente, quando le luci si spengono vorrebbe dire: ‘E’ vero che non abbiamo ancora vinto nulla ma voltiamoci un attimo indietro e realizziamo quello che stiamo facendo rispetto agli ultimi tre anni….magari va un po’ meglio, no?’.
Vista l’impossibilita’ di ascoltare certe affermazioni al momento, abbiamo voluto dunque noi immaginare le emozioni di chi, insieme ai propri compagni, è tornato a farci battere il cuore di gioia e a sua volta farci emozionare: Daniele De Rossi, il ragazzo dagli occhi pieni di Roma.
Matteo Luciani