La Gazzetta dello Sport (G. Detomaso) – La Lazio con lo scollo a V attraversato da una righina bianca, come nell’anno dello scudetto di Chinaglia. La Roma con il simbolo del Lupetto, ricamato sulla maglia già ai tempi di Bruno Conti e Falcao. Le divise, leggere, aderenti, traspiranti, performanti, con cui le squadre della Capitale si affronteranno nel primo derby stagionale hanno un animo antico. Raccontano una storia che soprattutto nelle sfide coi rivali cittadini ha vissuto momenti memorabili, a partire dall’incontro dell’8 dicembre del 1929 allo stadio della Rondinella (1-0 per la Roma, gol del fiumano Rodolfo Volk).
L’Europa ha fatto spesso da passerella ad altre variazioni a tema. La Roma nella Champions League 2001-2002 scese in campo con una riuscitissima uniforme a quarti giallorossi, abbinata a pantaloncini e calzettoni blu navy. Anni dopo De Rossi e compagni, nelle coppe, hanno indossato anche all’Olimpico uniformi neri o verdi (questo era il colore dell’Alba, una delle società dalla cui fusione, nel 1927, nacque il club).
Ma le divise che i tifosi ricordano con più affetto sono quelle delle vittorie. Chi non è grande abbastanza da ricordare lo scudetto romanista del 1983, probabilmente ha nell’armadio una maglia di Totti.